Anche Sebastiano contro l’archiviazione nel caso di Liliana Resinovich: si cerca la verità sulla morte
Anche Sebastiano Visintin vuole fare chiarezza e vuole sapere che cosa è successo a Liliana, sua moglie: si oppone alla richiesta di archiviazione
Non avevamo mai risposto in modo diretto, in questi giorni, Sebastiano, il marito di Liliana Resinovich, e i suoi legali alla domanda relativa alle indagini per la morte di Lilly. Oggi però arriva la novità. Non sarà solo il fratello di Liliana per opporsi all’archiviazione, volendo vederci chiaro con la speranza che si possa ancora indagare per capire che cosa è successo davvero alla Resinovich. «I difensori della persona offesa Sebastiano Visintin – annuncia in un comunicato l’avvocato Paolo Bevilacqua – si apprestano a rappresentare al Gip l’atto di opposizione alla richiesta di archiviazione, indicando a quel magistrato, che dovrà comunque decidere sulla richiesta archiviativa della Procura, anche il loro contributo per una rivisitazione ed un approfondimento delle indagini tecnico scientifiche (in particolare dell’esame autoptico)».
La richiesta dei legali di Sebastiano Visintin
“Alla luce delle risultanze tutte (dichiarative e documentali) emerse dall’attività investigativa della Procura, pur approfondito il tema degli accertamenti scientifici impressi dalla Procura in ordine sia all’esame autoptico, – per quell’evidente discrasia tra i dati circostanziali dell’evento e quelli di carattere anatomopatoligico -, che dei luoghi, siccome dei materiali rinvenuti sulla scena del crimine, preso atto altresì della perizia psicologica esperita dai Consulenti di Parte, considerato come rimanga tutt’ora irrisolto il COME ed il QUANDO sia avvenuto il decesso di Liliana RESINOVICH, nella duplice, ancorché antitetica, direzione del suicidio, – finanche nelle forme istigate -, ovvero, della morte “per mano altrui”, si apprestano a rappresentare al GIP l’atto di Opposizione alla richiesta di Archiviazione, indicando a quel Magistrato – che dovrà comunque decidere sulla richiesta archiviativa della Procura – anche il loro contributo per una rivisitazione ed un approfondimento delle indagini tecnico scientifiche (in particolare dell’esame autoptico) che, in ossequio all’obiettivo della scienza forense, sono tese alla ricerca della verità fattuale che, coniugata con l’analisi investigativa di tutti gli elementi di prova, possa risolvere ogni dubbio che l’esito del procedimento, fin qui, lascia aperto”.
Dopo oltre un anno di indagini, lo scorso 21 febbraio, la procura era arrivata alla conclusione che l’unica ipotesi possibile fosse il suicidio. Ma ci sono tante cose in questa vicenda che non tornano e inoltre, i periti che stanno lavorando per la parte civile, e per la famiglia di Liliana, hanno anche stabilito che la donna è stata con grande probabilità picchiata prima di morire. Anche il marito della Resinovich quindi vuole vederci chiaro e sapere realmente che cosa è accaduto a Liliana dopo la sua scomparsa il 14 dicembre del 2021.