Si riapre il caso Isabella Noventa ma la famiglia non si illude: le ultime notizie in attesa del dna sul cadavere
La famiglia di Isabella Noventa non si fa illusioni in attesa del test del dna da fare sui resti ritrovati a Marghera
Se n’è parlato in modo molto approfondito anche nel corso della puntata di Chi l’ha visto in onda l’8 febbraio 2023: il caso Isabella Noventa. A 7 anni dall’omicidio della donna, potrebbe esserci o forse no, una svolta. La famiglia di Isabella, sette anni dopo, aspetta ancora di avere delle notizie sul suo cadavere. Nessuno in carcere, delle tre persone coinvolte in questo atroce omicidio, ha voluto mai rivelare dove il corpo di Isabella sia stato occultato. A poche ore dal ritrovamento di un cadavere, si aspetta solo l’esito del dna. Ma che cosa è successo? Il 30 gennaio 2023 sono stati ritrovati dei resti umani, a Marghera. Un cadavere che secondo i primi esami, potrebbe appartenere a una persona morta da diversi anni. Resti umani che vengono esaminati in queste ore e ovviamente, il test del dna, viene fatto anche per escludere o confermare la possibilità che si possa trattare di Isabella Noventa.
«La Procura ha il Dna, se lo riterranno lo compareranno, ma non mi faccio illusioni» queste le parole del fratello di Isabella Noventa che da sette anni aspetta risposte. Non è la prima volta che nella provincia di Padova e zone limitrofe viene ritrovato un cadavere e si pensa a Isabella Noventa.
I resti umani ritrovati sono di Isabella Noventa?
Cosa sappiamo di questi resti? La scoperta è stata fatta lunedì 30 gennaio in via della Chimica a Marghera da alcuni operai incaricati di sfalciare delle ramaglie che non venivano potate da tempo. Una zona periferica, immersa tra capannoni e fabbriche, in cui si transita pressoché solo in auto. Del corpo sono stati trovati il cranio, un femore, il bacino, alcune ossa della cassa toracica e della spina dorsale. Resti con qualche brandello di vestiti, un orologio, due scarpe. Nel corso della puntata di Chi l’ha visto di ieri sono stati mostrati anche questi oggetti. Le scarpe ad esempio non erano quelle che Isabella indossava la notte in cui è scomparsa, ed è stata poi uccisa. Ma potrebbe non significare nulla. In ogni caso in quel bosco è stato trovato un corpo che deve essere identificato. E’ chiaro che un’altra famiglia sta cercando quel corpo, magari da anni. Sempre a proposito delle scarpe, non erano neppure del numero di Isabella. Questo non significa molto, potrebbero esser state portate dopo in quel posto.
La Procura di Venezia procede su due binari: il primo riguarda accertamenti merceologici sull’orologio, nel tentativo di risalire a momento e luogo dell’acquisto. Il secondo riguarda l’estrazione del Dna dal materiale biologico, della quale sono stati incaricati specialisti dell’Università di Padova.
Le parole di Paolo Noventa
«La speranza è sempre l’ultima a morire – ha commentato Paolo Noventa, fratello di Isabella –. Se però le scarpe hanno un numero tanto diverso non mi faccio illusioni, come ormai non me ne faccio in generale. Nessuno di noi familiari ha avuto comunicazioni in merito a questo ritrovamento. Speriamo invece che queste analisi possano se non altro alleviare le sofferenze di qualche altra famiglia che vive il nostro stesso dramma».