Chieti: ha ucciso Eliana, la sua compagna. Dopo l’arresto si è suicidato in carcere
Giovanni ha ucciso la sua compagna per mettere fine alle sue sofferenze. Voleva suicidarsi, lo ha fatto in carcere, tre giorni dopo il suo arresto
La storia di Eliana, uccisa con un colpo di pistola alla testa, aveva sconvolto l’Italia intera pochi giorni fa. Una madre, una donna, l’ennesima, uccisa dall’uomo che diceva di amarla. Oggi si scrive un’altra pagina di questa drammatica vicenda. L’uomo che ha ucciso Eliana si è tolto la vita. Si è suicidato nel carcere di Lanciano (Chieti) Giovanni Carbone, il 39enne originario di Matera, che lunedì scorso aveva ucciso a Miglianico (Chieti), la compagna Eliana Maiori Caratella . Eliana aveva solo 41.
Lo confermano fonti sanitarie e carcerarie. L’uomo aveva ucciso la donna con un colpo di pistola alla testa e si era poi costituito ai carabinieri. Il suo fermo era stato convalidato nella giornata di giovedì dal gip del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis.
Quando aveva confessato l’omicidio di Eliana l’uomo aveva detto: «L’ho uccisa per liberare entrambi da questa sofferenza, non ce la facevamo più a sopportare questa situazione», aveva detto, «ho sbagliato, io la dovevo prendere e ce ne dovevamo andare, per vivere la nostra vita altrove». La situazione insostenibile della quale parlava l’uomo, era quella che Eliana viveva con il suo ex marito. Denunce, minacce e una vita diventata infernale che aveva portato la donna a trasferirsi ma non era bastato. E Giovanni aveva deciso che il solo modo per ridare pace alla sua compagna, era quello di ucciderla. Dovevano morire insieme.
Tre giorni dopo aver ucciso la compagna si suicida in carcere
La notizia è stata confermata poche ore fa anche dal legale di Carbone. L’uomo si è impiccato in cella: il suo avvocato, Franca Zuccarini di Chieti, sapeva che l’uomo era sotto stretta sorveglianza in considerazione del reiterato proposito di togliersi la vita, portando a compimento l’intenzione di suicidarsi già lunedì dopo avere ucciso la compagna in casa. Proposito che poi aveva ribadito per tre volte dal giorno del delitto sempre durante i colloqui con il suo legale.
Carbone, dopo aver sparato a Eliana, avrebbe voluto uccidersi ma non ce l’ha fatta. Tre giorni dopo il femminicidio, il gesto estremo.