Benno Neumair e il racconto di quel 4 gennaio: “E’ ora che si conosca la mia verità”
Le parole di Benno Neumair dal carcere di Bolzano: per la prima volta racconta cosa è successo quando ha ucciso i suoi genitori
Scrive una lettera dal carcere Benno Neumair a distanza di quasi 5 mesi dal giorno in cui uccise senza pietà i suoi genitori per poi disfarsi dei loro cadaveri. Invia la lettera all’Adnkronos che pubblica quindi le confessioni del giovane bolzanino. Una lettera con la quale il giovane vuole spiegare la sua versione dei fatti. Non ha mai raccontato nel dettaglio quale fosse il motivo per il quale il 4 gennaio del 2021 ha ucciso i suoi genitori, quale sia stato il movente di un duplice omicidio di questo genere. Benno spiega: “Quando ho ucciso mio padre prima e mia madre poi, era come se fossi uscito dalla realtà.” E ancora: “So bene che è difficile veder riconosciuta la totale incapacità di intendere e di volere. Che nulla, nemmeno il fortissimo pentimento che provo, mi risparmierà la pena lunga che ho appena iniziato a scontare. Ma è ora che si conosca anche la mia di verità“.
Nella sua lettera scrive che non sta bene in carcere, che non riesce neppure a fare attività fisica ma preferisce leggere: “C’è chi sta bene, tutto sommato, dietro le sbarre, io no. Io non sto affatto bene, sono disperato. Trovo conforto dai colloqui con lo psicologo, ma fatico ancora a capire perché io abbia fatto quello che ho fatto.“
Il figlio di Peter Neumair e Laura Perselli, uccisi nella loro abitazione di Bolzano, spiega che non ha gradito il clamore mediatico che c’è stato in questa vicenda, l’attenzione che si è data a questa storia.
Poi tornando proprio al 4 gennaio, racconta. “Quel giorno ho avuto un blackout, mai avevo pensato di uccidere qualcuno, tantomeno i miei genitori. Sono stato risvegliato da mio padre in maniera energica, abbiamo avuto l’ennesima discussione per i soliti motivi. “
Benno Neumair racconta come ha ucciso i suoi genitori
Non un omicidio premeditato quindi, secondo quanto racconta Benno che prosegue: “Mi diceva che non valevo niente, al contrario di mia sorella che invece è tutto quello che un genitore può desiderare. Io soffro di un disturbo del sonno, il risveglio aggressivo, che mi rende nervoso, ci sono stati episodi anche con Madé, quando era adolescente. Non ci ho visto più e quando mio padre è entrato in camera con quella veemenza, ho preso un cordino che avevo a portata di mano in un cestino e con quello l’ho strangolato. ” Poi dice di essersi assopito, accanto al cadavere di suo padre. Una chiamata della madre che lo avvisava del rientro a casa lo ha svegliato.
“Ho sentito la chiave nella toppa, l’ho vista e con il cordino ancora in mano ho strangolato anche lei, senza che nemmeno facesse in tempo ad accorgersene. E’ successo tutto in pochi minuti” ha raccontato Benno.
Si parla poi di un rapporto molto difficile con i genitori che, a detta dei legali di Benno, che raccolgono i suoi racconti, non faceva altro che elogiare la sorella del ragazzo, mentre per lui non c’erano mai parole di incoraggiamento o stima.