L’uomo che ha ucciso i suoi figli nel padovano era stato segnalato dalla sua ex
Parla il nonno dei ragazzi uccisi nel padovano dal loro papà: la ex moglie aveva chiesto aiuto alle forze dell'ordine, aveva paura
E’ una storia di quelle che davvero si vorrebbero mai raccontare perchè un genitore che arriva a uccidere i suoi due figli desta preoccupazione e riflessione. Sappiamo quello che è successo nel padovano ieri, dove Alessandro Pontin ha ucciso i suoi due figli Pietro di 13 anni e Francesca di 15. Oggi sappiamo anche dell’altro. La mamma dei due ragazzini il suo ex marito lo aveva segnalato ( non è chiaro se sia stata sporta anche una denuncia). Ma le sue parole, i suoi timori, la sua azione legale non sono serviti a nulla. All’indomani dal dramma parla anche il nonno dei ragazzi sconvolto per quanto successo. Vuole che tutti sappiano che i ragazzi non erano al sicuro e che sua figlia aveva chiesto aiuto: “Nemmeno una bestia ammazza in quel modo i propri figli. Ma che uomo era questo?“. Sono queste le parole di Aldo Calzarotto che al telefono con i giornalisti di Repubblica rilascia delle dichiarazioni su quanto accaduto nella tragica giornata del 20 dicembre 2020.
Il papà di Francesca e Pietro faceva cose strane: la ex aveva chiesto aiuto
Le parole del nonno dei due ragazzini accoltellati dal loro papà:
“Più volte mia figlia era stata a parlare con i carabinieri di quell’individuo che faceva cose strane. Purtroppo siamo arrivati a questo, i ragazzi sono morti e io ho perso tutti e due i miei adorati nipoti“. Non è ancora chiaro se l’uomo li abbia uccisi mentre dormivano ma purtroppo nelle ultime ore prende pista un’altra ipotesi. Pare che i ragazzi siano stati inseguiti, erano quindi vigili. Ma saranno le forze dell’ordine a fare chiarezza anche sulla drammatica dinamica dei fatti.
Il nonno di Pietro e Francesca racconta dei pranzi in famiglia: la sua Roberta lavora e quindi i ragazzi dopo la scuola pranzavano sempre con i nonni. La vita di tutti cambierà per sempre per colpa di Pontin.
Parla anche lo zio dei ragazzi che spiega cosa forse ha innescato la follia omicida di Alessandro: “Mia sorella percepiva 100 euro al mese per i due bambini e al magistrato sembrava una cifra non adeguata, eccessivamente bassa. Lei aveva chiesto qualcosa di più, ma proprio questa settimana è stato tutto archiviato e lei era molto arrabbiata. Sembrava che lui non avesse colpe e invece”.