Ultimissime

Caronia parla il testimone: Gioele era vivo dopo l’incidente, in braccio a Viviana. Proseguono le ricerche

A tredici giorni dalla scomparsa del piccolo Gioele proseguono ancora le ricerche ma del bambino nessuna traccia: le ultime notizie da Caronia

Continuano le ricerche del piccolo Gioele, a tredici giorni dalla sua scomparsa. E di pari passi continuano anche le indagini, ogni giorno nuove scoperte. Oggi la testimonianza di una persona che conferma quanto immaginato nelle ultime ore: Gioele era ancora vivo dopo l’incidente. Il bambino quindi non è morto a causa dell’incidente i macchina e Viviana Parisi non lo ha seppellito da qualche parte nel bosco di Caronia, per poi togliersi la vita. Era questa una delle prime ipotesi maturate dopo il ritrovamento del corpo della donna. In tredici giorni si è detto davvero di tutto ma per il momento ci sono solo tante domande, interrogativi senza risposte mentre è ancora avvolto nel mistero il finale di questa vicenda.

CARONIA, PARLA UN TESTIMONE: GIOELE ERA ANCORA VIVO DOPO L’INCIDENTE

Sin dall’inizio le forze dell’ordine, il procuratore che segue il caso, hanno invitato le persone che quel giorno erano presenti sul posto a raccontare quello che hanno visto. E una testimonianza cancella la pista della tragica morte di Gioele nell’incidente. “Dopo l’incidente Gioele era vivo, in braccio alla madre, in posizione verticale e senza alcuna ferita e aveva gli occhi aperti”. E’ la ricostruzione di un testimone presente dopo l’incidente stradale causato dall’Opel Corsa della dj Viviana Parisi.

La donna quindi non si è allontanata con il braccio il bambino ferito o in fin di vita, come si era temuto.

Secondo il racconto fatto al pm, Angelo Cavallo, Viviana Parisi quando è scesa dall’auto, dopo l’incidente, “camminava in modo veloce, ma non correva” e “nei confronti di Gioele aveva un atteggiamento protettivo“, ma “non escludiamo alcuna ipotesi” ribadisce il pm.

A fornire la testimonianza, la famiglia del nord che non era stata ancora rintracciata. Il procuratore ha spiegato che non pensavano di essere loro le persone coinvolte nel sinistro poi dopo essersi informati, e capendo di aver visto i fatti, si sono messi in contatto con le forze dell’ordine.

Ci si è anche chiesti se Viviana fosse seguita da qualcuno, potrebbe aver fatto l’incidente per questo motivo e potrebbe anche aver deciso di scappare verso il bosco temendo di essere in pericolo. Cavallo spiega:  “alla luce delle testimonianza e delle riprese video in nostro possesso riteniamo che Viviana Parisi non fosse seguita. Poi per carità.. Ogni giorno aggiungiamo una tessera in più in questa storia. Al momento è ragionevolmente da escludere…”. 

NESSUNA PISTA SI ESCLUDE E SI CONTINUA A CERCARE IL PICCOLO GIOELE

Cavallo, facendo oggi il punto sulle indagini, ha dichiarato: “L’ipotesi di un’aggressione da parte di animali selvatici è vagliata da tempo ma non è quella privilegiata. E’ una tesi come le altre. Il contesto familiare? E’ chiaro che alla luce di queste risultanze…La presenza della signora e del bambino vivi sul posto fanno perdere di importanza ad altri scenari”. “Noi – ha ribadito il magistrato – non privilegiamo alcuna pista perché le dobbiamo vagliare tutte, escluderne una potrebbe essere un errore. Non si può sottovalutare alcunche'”.

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