Roberta Ragusa ultime notizie, a Pomeriggio 5 parla un ex Carabiniere: bruciata in una discarica
Da Pomeriggio 5 le ultime notizie sul caso Roberta Ragusa. Parla un ex Carabiniere: potrebbe esser stata bruciata in una discarica
Nella puntata di Pomeriggio 5 del 26 novembre 2019, il giornalista Vito Francesco Paglia ha raccolto una importante testimonianza. E’ quella di un ex carabiniere che ha deciso di raccontare in tv, dopo aver mandato una mail alla redazione del programma, quella che è una sua convinzione. Dice di sapere che cosa è successo a Roberta Ragusa. Avendo partecipato alle indagini quando era ancora in attività, oggi è sicuro di avere una tesi. Si tratta chiaramente di una sua convinzione personale, come l’ex Carabiniere ha scritto nella sua lettera.
La conduttrice di Pomeriggio 5, Barbara d’Urso, ribadisce che viene dato spazio a questa tesi perchè a scrivere è una persona che ha lavorato alle indagini e sa quello di cui si sta parlando.
ROBERTA RAGUSA ULTIME NOTIZIE: UN EX CARABINIERE RACCONTA LA SUA TESI
“La mia personale ipotesi è che Roberta sia stata portata in uno dei secchioni dell’immondizia” ha detto l’ex Carabiniere. Insieme al giornalista ha percorso la strada che a suo dire il marito di Roberta avrebbe fatto per portare il cadavere della donna nei cassonetti.
Il cadavere poi, sarebbe stato portato, a Ospedaletto di Pisa, nei cassonetti per essere smaltito nella discarica, tramite un inceneritore. Precisamente, secondo l’ex Carabiniere, sarebbe stato portato appunto in questo posto per essere bruciato in un inceneritore. La teoria però parte da una considerazione ben precisa, non è solo una sua idea prova di fondamenta. “In una agenda di Roberta c’era scritto qualcosa che riguardava un cassonetto della spazzatura, che suo marito stava cercando” ha detto l’ex Carabiniere, convinto quindi che il corpo sia stato bruciato in mezzo ad altri rifiuti.
“E’ vero che un inceneritore non brucia un cadavere ma un corpo compresso tra i rifiuti è un’altra cosa” ha detto l’ex carabiniere. Il giornalista ricorda che i cassonetti erano a soli tre minuti da casa Logli. Oltre l’80 % dei rifiuti di quei cassonetti andavano in quella discarica mentre i restanti in un’altra.
L’ex Carabiniere fa capire che questa tesi non venne presa in considerazione perchè quando lui si rese conto della annotazione in agenda, era passato diverso tempo ed era tardi per cercare qualcosa nella discarica.