L’omicidio di Luca Sacchi, il papà in conferenza stampa: “Noi speriamo che Anastasia stia dicendo la verità, per me è come una figlia”
In conferenza stampa il papà di Luca Sacchi su Anastasia: "Speriamo che Anastasia abbia detto la verità, per me è come una figlia"
Si è tenuta oggi, alle 16.40, all’Appia Park Hotel di via Appia Nuova, non lontano dalle strade dell’omicidio della scorsa settimana, la prima conferenza stampa ufficiale della famiglia assieme ai due legali Paolo Salice e Armida Decina. A rispondere alle domande dei giornalisti il papà di Luca Sacchi, il signor Alfonso che molto provato, come è comprensibile, prova a dare un suo ricordo di suo figlio. I legali della famiglia Sacchi ribadiscono che al momento Anastasia ha scelto di essere seguita da un altro avvocato. Fino a questo momento Anastasia ha raccontato ai genitori di Luca e ai legali della famiglia Sacchi la stessa versione che ha dato in un primo momento alle forze dell’ordine e nella sua prima intervista. Ricordiamo che in carcere con l’accusa di omicidio ci sono Valerio del Grosso e Paolo Pirino.
Da sabato pomeriggio i genitori di Luca hanno sentito Anastasia solo al telefono, non ha più fatto visita alla famiglia del suo fidanzato.
IL PAPA’ DI LUCA SACCHI E I LEGALI IN CONFERENZA STAMPA: LE ULTIME NEWS
Molto provato ed emozionato, il papà di Luca Sacchi ha preso parola nella conferenza stampa dichiarando: “Mio figlio era stupendo, sempre con il sorriso, sempre con tanta voglia di fare. Aveva tanta passioni, lo sport ce l’ha nel sangue fin da piccolo. La sua altra passione erano le moto, questo era mio figlio. Mio figlio lo conoscevano tutti e tutti sapevano il bravo ragazzo che era. Per lui tutte le altre persone erano buone come lui. Io gli dicevo sempre di non fidarsi di tutti. “
Al giornalista che prova a chiedere che cosa pensa dei fatti accaduti il papà di Luca risponde: “Era una ragazzo pulito, lo si vedeva anche dal visto . Mio figlio era pulito e sincero non ho nessun dubbio su di lui.Anastasia per noi era come una figlia l’abbiamo accolta dentro casa. Non lo so, forse si fidava troppo dell’altra gente“.
Grazia Longo chiede al papà di Luca come fosse possibile che suo figlio non sapeva nulla: “Io sono convinto del fatto che mio figlio fosse all’oscuro di tutto. Aveva il suo lavoro. Sono due ragazzi di 20 anni.” Il papà di Luca ribadisce che suo figlio non può avere a che fare con la storia della droga e dei soldi.
Si prova anche a capire che genere di amicizie avesse: “Io penso che frequenta dei bravi ragazzi. Io però posso parlare di mio figlio. Mi sono sempre raccomandato ma non ho dei dubbi su un amico in particolare. Facevo le classiche raccomandazioni che fa un padre a suo figlio.” Per quanto riguarda l’amico di Luca che ha dei precedenti, il papà spiega che erano stati compagni di classe ma si erano poi persi di vista. Si frequentavano da meno di 5 mesi di nuovo.
“Mio figlio se entrava in casa di una persona chiedeva permesso si scusava con tutti” risponde a chi chiede se avesse un atteggiamento diverso negli ultimi giorni. In lacrime il papà di Luca ricorda la sera in cui sui figlio è uscito di casa per non tornare più: “Gli ho dato un bacio, gli ho detto che gli volevo bene.”
“Mio figlio amava Anastasia e io rispettavo questo sentimento, le volevo bene come una figlia” ha detto il papà di Luca che ha poi ripreso la parola. Anche l‘avvocato della famiglia ribadisce: “Non crocifiggiamo Anastasia in base alle indiscrezioni, non esistono fonti ufficiali ad esempio sul famoso zaino, sul denaro che conteneva. Le ombre ci sono ma anche sugli altri protagonisti di questa storia.“
Un altro giornalista quindi chiede notizie anche sul ricovero in ospedale: “Noi speriamo che Anastasia non c’entri nulla, tutti noi ci auguriamo che la ragazza abbia detto la verità e che non abbia nulla a che fare con questa storia. Qualora emergesse qualcosa, non indiscrezioni ma dati processuali, allora prenderemo posizione.”
I legali della famiglia ci tengono anche a sottolineare che dall’autopsia emerge che Luca non aveva assunto nessuna sostanza stupefacente.