Agrigento choc, disabile segregato in casa e incatenato: il racconto di Mattino Cinque
A Naro, in provincia di Agrigento, un disabile era costretto a vivere segregato in casa e incatenato al letto dagli zii, suoi tutori legali
Agrigento choc: i carabinieri liberano un disabile segregato in casa e incatenato al letto. Da Mattino Cinque arriva il drammatico servizio in cui si mostra la casa dell’uomo di 33 anni, costretto a vivere in condizioni terribili dai suoi zii, una coppia di 50enni, tutori legali del disabile. E’ accaduto a Naro, in provincia di Agrigento. Pare che il giovane uomo avesse problemi psichici, e che non fosse sotto la tutela dei genitori. La mamma avrebbe a sua volta problemi psichici che le impedirebbero di occuparsi di persona del figlio. Il ragazzo in quella “casa degli orrori” avrebbe subito maltrattamenti di ogni genere, portando qualcuno a sporgere una denuncia anonima. Per questo motivo ha avuto inizio un’inchiesta che ha portato all’arresto della coppia di zii e alla liberazione del 33enne.
Agrigento, 33enne disabile segregato in casa e incatenato al letto: arrestati i tutori legali del giovane
I tutori legali del 33enne disabile che viveva segregato in casa e addirittura incatenato al letto, sono stati arrestati a seguito degli accertamenti effettuati dai carabinieri a seguito di una segnalazione anonima. Terribile è la scena che si sono trovati di fronte, vedendo il 33enne legato al letto e liberandolo, finalmente, da quella prigionia. Gli zii avrebbero sottoposto il giovane a botte, insulti e vessazioni di vario genere. Il nipote disabile viveva con loro da circa dieci anni.
Il ragazzo viveva in vere e proprie condizioni di schiavitù, come mostrano le immagini choc di Mattino Cinque. Poteva appena mettersi in piedi, essendo legato al letto con delle catene.
La segnalazione anonima e la scoperta delle condizioni in cui viveva il ragazzo disabile
Qualcuno, venuto a conoscenza delle condizioni in cui viveva il disabile, affetto da problemi psichici, aveva deciso di segnalare quanto accadeva in quella casa. E così sono iniziate le indagini, con pedinamenti, installazioni di telecamere, intercettazioni. In questo modo è stato possibile venire a conoscenza delle terribili giornate che il giovane era costretto a vivere in quella casa degli orrori.
E così i carabinieri si sono recati in quella casa trovandosi di fronte i tutori del disabile che hanno provato a giustificarsi in qualche modo. Ma nulla è servito di fronte alla scena del 33enne costretto a letto e legato a una catena lunga anche meno di un metro. Proprio il disabile ha aiutato i carabinieri a liberarlo. Le accuse che pendono sugli zii sono di sequestro di persona e maltrattamenti.
Una storia terribile che mostra un 33enne costretto a vivere in condizioni davvero disumane da coloro che avrebbero dovuto prendersi cura di lui.