Paolo Noventa a Quarto Grado: “I resti ritrovati non sono di Isabella”
Paolo Noventa non ha dubbi: i resti ritrovati questa estate non sono di sua sorella, Isabella Noventa. Le sue dichiarazioni a Quarto Grado
Torna Quarto Grado e tornano le inchieste del programma di Rete 4. Nella puntata in onda il 20 settembre 2019 un servizio dedicato alle ossa ritrovate questa estate, resti umani che hanno fatto subito pensare a Isabella Noventa. Ma potrebbe essere davvero di Isabella il cadavere che il fiume Brenta avrebbe portato nelel acque in provincia di Rovigo? Per la prima volta vengono mostrati alcuni di questi resti ossei, tra i quali c’è una mandibola. E proprio a tal proposito, Paolo Noventa, il fratello di Isabella che è del settore, essendo un odontotecnico, esclude la possibilità che i resti siano di sua sorella. “Io sull’arcata dentale di mia sorella ci ho lavorato, quei denti non sono i suoi” ha detto Paolo Noventa nello studio di Quarto Grado.
Nuzzi ha ricordato che sono ancora in corso i test del dna che permetteranno di capire se quelle ossa potrebbero essere di Isabella. Non è detto infatti che i resti ritrovati appartengano a una sola persona. Per Paolo però non ci sono speranze. E anche se desidererebbe più di ogni altra cosa dare una degna sepoltura a sua sorella, non crede che sarà così. Ha un’altra idea su quello che è successo a Isabella e crede che il cadavere della donna non sia mai stato gettato nel Brenta come Freddy Sorgato sostiene sin dall’inizio di questa vicenda.
PAOLO NOVENTA: I RESTI RITROVATI AD ALBERELLA NON SONO DI MIA SORELLA
“A mia madre si sono illuminati gli occhi di speranza quando ha appreso la notizia, poi è tornata la delusione” ha spiegato Paolo Noventa nello studio di Quarto Grado. Il conduttore ha ricordato che manca ancora tempo per gli esami del dna ma Paolo si dice convinto del fatto che i resti non siano di sua sorella.
Ha un’altra certezza: il cadavere di Isabella non è stato gettato nel fiume, Freddy ha saputo cosa farne. Ha trovato il modo di far scomparire per sempre il corpo della donna in modo che non potesse, qualora fosse stato trovato, “rivelare” che cosa è successo davvero in quella notte maledetta in casa Sorgato.