Romina Iannicelli uccisa a bastonate dal marito: era incinta
Ha confessato il marito di Romina Iannicelli: l'ha uccisa a bastonate. La donna era incinta. Le ultime notizie da Cassano allo Jonio
Si era pensato in un primo momento a una vendetta legata agli ambienti della malavita ma quello di Romina Iannicelli è stato l’ennesimo femminicidio. Il marito della donna infatti, ha confessato spiegando quello che è successo nella casa dove si è consumato il dramma. Romina è stata uccisa da suo marito a bastonate: queste le ultime notizie che arrivano dalla Calabria, siamo a Cassano allo Jonio, in provincia di Cosenza. Giovanni di Cicco è stato arrestato con l’accusa di omicidio e non ha tardato a confessare, raccontando quello che ha fatto a sua moglie.
L’uomo in un primo momento è risultato irreperibile ma, nel pomeriggio di ieri, si sarebbe presentato in caserma, per confessare l’omicidio. A trovare il cadavere della donna, alcuni parenti che hanno dato subito l’allarme.
OMICIDIO ROMINA IANNICELLI ULTIME NOTIZIE: MASSACRATA DI BOTTE DA SUO MARITO
“L’avrebbe prima picchiata, un vero e proprio pestaggio, per poi colpirla con un bastone. Infine, avrebbe tentato anche di soffocarla forse utilizzando un cavo del telefono”. Lo ha dichiarato il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, all’AGI . La donna è morta per i colpi che le hanno provocato delle ferite sul cranio.
L’uomo avrebbe raccontato che tutto sarebbe iniziato da una lite. Le cose sarebbero precipitate, a suo dire, in quanto non era lucido ma sotto effetti di droga.
I media calabresi riferiscono che Romina nell’ultimo periodo era molto felice . La donna infatti era incinta e non aveva nessuna voglia probabilmente di discutere con suo marito. Romina stava per realizzare il suo sogno di diventare madre, non aveva infatti figli.
“Desta profonda impressione e sconcerto apprendere che la donna uccisa a Cassano sullo Jonio, pro-zia del piccolo Cocò Campilongo, vittima innocente della criminalità organizzata, fosse incinta. A prescindere dal movente, non si può accettare questa recrudescenza contro i soggetti più fragilidella società, ossia donne e bambini”. E’ quanto dichiarato dal sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria.