Proseguono le ricerche della piccola Iushra: le ultime notizie della bambina dispera nei boschi
Proseguono le ricerche della piccola Iushra: le ultime notizie della bambina dispera nei boschi. Il papà della ragazzina spera ancora che sia viva
Il papà di Iushra continua a sperare ma sa che quella delle forze scese in campo è una missione impossibile. Il tempo passa e contro lo scorrere dei minuti e delle ore non si può fare nulla. Se anche la piccola fosse ancora viva, il fatto che non mangia e non beve da giorni potrebbe causare la sua morte. Le ricerche della bambina dispersa nei boschi di Serle vanno avanti: il timore è che la piccola si possa essere rifugiata in una grotta e che per questo motivo non la si riesca a trovare. E’ stata circoscritta un’area ma al momento, neppure in quel perimetro, sono state ritrovate tracce della bambina. La sua famiglia spera ma le ore passano e le possibilità che la piccola sia viva sono sempre meno. La bambina infatti si è allontanata dal gruppo con il quale era in gita nei boschi, giovedì intorno all’ora di pranzo. Ancora tutta da ricostruire la dinamica dei fatti: pare che la piccola, una bambina autistica di 12 anni, si sia allontanata per paura di due cani che si erano avvicinati al gruppo. Non è chiaro come nel giro di pochi istanti le guide e i responsabili del gruppo abbiano perso di vista la bambina. Il papà della piccola continua a restare in quei boschi, sono arrivati per dargli forza anche alcuni colleghi. Sua moglie invece è rimasta a casa, con gli altri tre figli, i fratelli della piccola che sperano che questa storia finisca presto.
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Il papà della piccola è convinto che sua figlia non si sarebbe mai infilata in una grotta per paura del buio. Ma intanto si cerca di fare qualsiasi cosa: si fanno giochi di luce, su trasmettono sigle dei cartoni animati. Il papà della ragazzina continua a chiamare disperato il suo nome. Fin’ora niente di tutto questo è servito.
il prefetto di Brescia, Annunziato Vardé, durante ha spiegato che le ricerche andranno avanti per altre 48 ore ( parole di domenica 22 luglio 2018). Al termine delle 48 ore, si valuterà come procedere. Il personale impegnato per ora resta invariato. E anche la tecnica: rastrellare «a pettine» una zona circoscritta, che si allarga rispetto ai 130 ettari battuti sabato. Fino a scollinare nelle zone vicine. Un impiego di forze impressionante, ma che deve vedersela con circa 730 ettari di boschi fittissimi, tante doline (avvallamenti), e un centinaio di grotte. In campo ci sono circa 285 uomini tra Vigili del fuoco, soccorso alpino, volontari della Protezione civile, nuclei cinofili e, soprattutto, speleologi (una sessantina). Stanno cercando di bonificare più «omber» (grotte) possibile, calandosi con le corde fino al punto in cui arriva luce.