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Il mondo piange Stephen Hawking: grande scienziato e uomo coraggioso. Una vita a caccia di buchi neri

Il mondo piange Stephen Hawking: grande scienziato e uomo coraggioso. Doveva morire a soli 23 anni a causa di una bruttissima malattia ma invece lui la sua vita l'ha vissuta dedicandola agli studi dei buchi neri che lo hanno reso famoso in tutto il mondo

Se ne va un grande uomo, e il cielo forse ritrova una stella caduta. Stephen Hawking, astrofisico di fama mondiale, è morto all’età di 76 anni nella sua abitazione a Cambridge, in Gran Bretagna. Gli avevano detto che la sua vita sarebbe stata molto breve, nel fiore dei suoi anni, quando ancora all’università studiava per diventare il migliore, anche se lui già lo era. I primi sintomi, i primi problemi e poi la scoperta di quella malattia che ti cambia per sempre la vita. Ma quella di Hawking era troppo importante per essere gettata. Lo scienziato soffriva di sclerosi laterale amiotrofica, una malattia che lo ha costretto sulla sedia a rotelle. Non per questo ha smesso di viaggiare, di studiare e di incantare il mondo per il suo coraggio ma soprattutto per la sua intelligenza e la voglia di dare risposte che nessuno prima aveva mai dato. Professore dell’Università di Cambridge, Hawking è stato uno tra i fisici teorici più conosciuti al mondo: la sua notorietà si deve soprattutto agli studi sui buchi neri, sulla cosmologica quantistica e sull’origine dell’universo. Era uno studente dalle mille qualità prima di scoprire la malattia che gli avrebbe cambiato per sempre la vita, ma è rimasto un grande scienziato. Lo è stato anche grazie all’aiuto di persone speciali che hanno saputo convivere con la sua follia da genio, quella che contraddistingue tutte le grandi menti. Una follia che non gli ha impedito, insieme alla malattia, di essere anche padre e marito.   Con Jane Wilde, sua prima moglie, che gli farà da infermiera e dalla quale avrà tre figli: Robert (1967), Lucy (1970) e Tim (1979) ha affrontato gli anni più duri. In un primo momento, dopo aver scoperto della malattia, non voleva che nessuno stesse al suo fianco, anche perchè i medici avevano parlato di soli due anni di vita ma poi, le cose cambiarono e Jane fu determinante per Hawking.

Il suo libro “Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo”, pubblicato nel 1988, gli ha assicurato fama mondiale, con 10 milioni di copie vendute in 40 diverse lingue. Il quoziente d’intelligenza di Stephen Hawking, secondo i test standard, era 160 o 165, lo stesso che molti biografi attribuiscono a Albert Einstein e Isaac Newton. Il suo numero di Erdős-Bacon è 7 (4+3)

ADDIO  STEPHEN HAWKING: CI LASCIA UNO TRA I PIU’ GRANDI SCIENZIATI DEL NOSTRO TEMPO

“Siamo profondamente addolorati nell’annunciare che nostro padre è morto – dicono i figli Lucy, Robert e Tim in una nota -. E’ stato un grande scienziato e un uomo straordinario il cui lavoro continuerà a vivere per anni. Il suo coraggio e la sua perseveranza, insieme al suo brillante humor, hanno ispirato molti nel mondo”

La storia di Stephen non si ferma solo alla sclerosi. Nel 1985 Hawking fu colpito da una grave polmonite e venne sottoposto ad una tracheotomia permanente, con perdita della funzione vocale. Egli ha rivelato che, mentre si trovava in coma farmacologico, i medici avrebbero voluto staccarlo dalle macchine, ma fu la moglie Jane ad opporsi. Un tecnico di Cambridge, l’ingegnere informatico David Mason, in questi anni costruì per lui un sintetizzatore vocale che trasformava in suono ciò che Hawking scriveva su un apposito computer, poi collegato alla sedia a rotelle secondo un sistema inventato dallo stesso Mason. In questo modo Hawking riuscì a comunicare, sebbene molto lentamente e con una frequenza di non più di quindici parole al minuto. Neppure questo ennesimo incidente sulla sua strada lo ha portato a rinchiudersi e a continuare i suoi studi, anzi. Lo scienziato ha scelto di viaggiare in tutto il mondo con i nuovi mezzi che sperimentava e imparava pian piano a usare. Intelligenza, coraggio, ironia: una mente troppo grande per lasciarci a 23 anni. Stephen ha combattuto per tutta la sua vita ma oggi il mondo intero lo ricorderà per quello che è stato e per il grande contributo che ha dato. 

LE FRASI E LE CITAZIONI PIU’ FAMOSE DI STEPHEN HAWKING

Servirsi di Dio come di una risposta alla domanda sull’origine delle leggi equivale semplicemente a sostituire un mistero con un altro.

Uno, ricordatevi sempre di guardare le stelle, non i piedi. Due, non rinunciate al lavoro: il lavoro dà significato e scopo alla vita, che diventa vuota senza di esso. Tre, se siete abbastanza fortunati a trovare l’amore, ricordatevi che è lì e non buttatelo via.

Il consiglio che voglio dare alle persone disabili è di concentrarsi sulle cose che la disabilità non impedisce di fare bene e di non rimpiangere ciò che non si riesce a fare. Non siate disabili nello spirito, come nel corpo



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