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La morte di Pamela Mastropietro: uccisa con due coltellate e un colpo in testa

La morte di Pamela Mastropietro: uccisa con due coltellate e un colpo in testa. Le ultime notizie sull'omicidio della 18enne romana: quante persone sono coinvolte in questa storia?

Ultime notizie omicidio Pamela Mastropieto. Non è morta di overdose la giovane romana scappata dalla comunità di recupero dove stava cercando di fare un percorso riabilitativo. Non è la droga ad averle tolto l’ultimo respiro. E’ stata la mano di un assassino a spezzare la sua vita, i suoi sogni di giovane donna, quelli di una ragazza fragile divorata da un tunnel dal quale stava cercando di uscire. Non sappiamo ancora se sia stata una sola persona a farle del male o se in questa vicenda le mani assassine appartengono a più di un colpevole. Sappiamo però che Pamela è stata uccisa, che le coltellate che sono state la causa della sua morte sono arrivate mortalmente nei suoi organi. Non è stata l’overdose a ucciderla, di questo i medici ormai, sono più che certi. Gli esami parlano chiaro: sono due coltellate al fegato e un colpo alla testa le cause della morte della 18enne. L’istologico eseguito dal professor Mariani prova quanto già ipotizzato nel corso della seconda autopsia: la ragazza era ancora viva quando è stata colpita al fegato e alla testa. Per quanto concerne invece il sospetto che, in quel pomeriggio maledetto del 30 gennaio, abbia assunto droga, occorre attendere i risultati dei test tossicologici, per i quali occorre più tempo. Da verificare ancora, inoltre, l’ipotesi di violenza sessuale. Purtroppo, come i medici hanno detto più volte, il lavoro su quello che resta del corpo di Pamela non è affatto semplice: mancano per esempio gli organi genitali, che non sono stati mai trovati. Le indagini vanno avanti e il numero degli indagati in questa tristissima vicenda cresce. Oltre ai tre spacciatori nigeriani arrestati, un loro connazionale ha ricevuto un avviso di garanzia per concorso in omicidio, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento di cadavere. Si tratta di un uomo di 39 anni, difeso dall’avvocato Paolo Cognini, che ha avuto contatti telefonici con gli arrestati il pomeriggio del 30 gennaio. 

OMICIDIO PAMELA MASTROPIETRO ULTIME NOTIZIE– La storia di Pamela lascia il segno. E’ la storia di un macabro omicidio, è la storia di un macabro ritrovamento. Una scena da film horror? Purtroppo la vita reale sa a volte essere ancora più dura. Sarà difficile per tutte le persone che sono entrate in quella maledetta casa, dimenticare quello che hanno visto, sarà difficile dimenticare che in una vasca da bagno, una giovane di 18 anni è stata fatta a pezzi. Tante le tracce lasciate dagli assassini nell’appartamento nonostante abbiano ripulito con la candeggina: diverse impronte di piedi nudi e di mani, tracce biologiche (tra cui anche liquido seminale) e impronte digitali. Gli indagati sono stati sottoposti all’esame plantare e palmare e i Ris hanno inoltre effettuato diversi prelievi nell’appartamento dove si è svolta la mattanza. Sul terrazzo del maledetto appartamento sono stati ritrovati persino dei brandelli di pelle di Pamela mentre le persone coinvolte in questa storia continuano a dirsi innocenti. Ma perchè fare così tanto male a una ragazza che non aveva fatto nulla, se non forse fidarsi delle persone sbagliate? Questa storia è difficile da raccontare, per il rispetto della memoria di una ragazzina e anche per il rispetto della sua famiglia ma i dettagli sono importanti perchè chi ha fatto del male a Pamela non potrà uscire di galera dopo un paio di anni. Chi ha ucciso questa ragazza ha pensato bene di disfarsi anche delle parti intime, probabilmente per nascondere tracce di eventuali rapporti sessuali, frutto magari di una violenza. Nessuna traccia neppure dal collo di Pamela, pare che questa parte del corpo non si trovi. Se pensavamo che un film dell’orrore potesse metterci paura, non avevamo idea che a pochi passi da casa nostra, dei mostri potessero essere ancora più crudeli di personaggi nati dall’immaginazione di un regista. 



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