Epilogo drammatico per Sofiya Melnyk: cadavere ritrovato sul Grappa
Epilogo drammatico per Sofiya Melnyk: cadavere ritrovato sul Grappa. Il suo compagno Pascal si è suicidato una settimana dopo la sua scomparsa. Ecco le ultime notizie
Purtroppo Sofiya non era scappata di casa, no aveva lasciato il suo compagno per costruirsi una nuova vita. Sofiya è morta, adesso si dovrà capire come. Il corpo di Sofiya Melnyk, la 43enne ucraina scomparsa nel nulla il 15 novembre, è stato ritrovato nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 24 dicembre. A notarlo è stato un cacciatore che si era avventurato nei boschi all’altezza del terzo tornante del Grappa, la Strada Cadorna che parte da Semonzo, in comune di Romano d’Ezzelino (Vi). Della complicata storia di Sofiya, vi abbiamo parlato in diverse occasioni anche perchè la scomparsa della donna era legata alla morte del suo compagno, Pascal. Lui e Sofiya stavano insieme da più di 17 anni ma la loro storia era molto complessa, anche se i familiari di entrambi lo hanno scoperto solo nelle ultime settimane. Sofiya infatti aveva una seconda vita: dopo aver conosciuto per motivi di lavoro un geologo molto più grande di lei, se ne era forse innamorata e con lui aveva una relazione che durava da oltre 9 anni. I due si vedevano solo nel fine settimana, quando Sofiya lasciava la sua casa di Cornuda, per quelli che tutti credevano essere motivi di lavoro. Questo non era il solo segreto di Sofiya. Stando infatti ai racconti delle amiche, l’interprete, si era innamorata dopo l’estate, di una terza persona con la quale progettava una nuova vita che avrebbe escluso sia Pascal che il geologo emiliano che ha denunciato la sua scomparsa.
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Il cadavere era stato gettato in una scarpata ed era martoriato, forse anche per la lunga esposizione agli agenti atmosferici e agli animali. Sul posto sono subito arrivati gli uomini della protezione civile che si stavano occupando delle ricerche fra Pederobba, Cornuda e Maser, assieme a carabinieri e medico legale.
Il cadavere era coperto da un sacco nero dell’immondizia. Il compagno Pascal era stato trovato suicida, dieci giorni dopo la scomparsa della donna. Solo l’esame autoptico potrà chiarire le cause della morte. La salma è stata portata all’obitorio dell’ospedale di Treviso a disposizione dell’anatomopatologo.
Pascal, aveva lasciato un biglietto con scritto: “Ti amo ovunque tu sia”. Secondo i legali di Pascal, che stanno seguendo da qualche settimana questa storia, non si può escludere il fatto che nella vicenda ci siano coinvolte anche altre persone tanto che si ipotizza persino che quello dell’uomo, non sia un suicidio ma si tratti di un omicidio. Molte risposte, come succede spesso in questi casi, potranno arrivare dai resti di Sofiya che potrebbero raccontarci la storia delle sue ultime ore di vita.