Omicidio Teresa e Trifone ultime notizie dal processo: arrivano le prime confessioni di Giosuè
Omicidio Teresa e Trifone ultime notizie dal processo del 31 marzo 2017: arrivano le prime confessioni di Giosuè
Era un pomeriggio di marzo, sono passati due anni e da quel momento la famiglia di Teresa Costanza e quella di Trifone Ragone non fanno altro che chiedere verità e giustizia per la morte di questi due giovanissimi ragazzi. Era il 17 marzo del 2015: Teresa e Trifone vengono freddati mentre stanno per tornare a casa, sono in auto, hanno da poco terminati gli allenamenti in palestra. Una serata come tanti si trasforma per loro in un incubo. Vengono uccisi, probabilmente non fanno neppure in tempo a rendersi conto di quello che sta succedendo. Con freddezza una persona si avvicina a loro, spara prima a uno e poi all’altro. Prima a Trifone e poi a Teresa e la fine di questo due bellissimi e giovani ragazzi si spezza. In carcere, con l’accusa di duplice omicidio c’è Giosuè Ruotolo, collega e amico di Trifone. O forse ex amico: tra i due infatti, dopo la convivenza nella stessa casa, le cose non vanno bene da un pezzo. Per i giudici, anche in questa inimicizia, va cercata la chiave che porta al movente, al perchè di questo duplice omicidio. In questi due anni si è detto e scritto molto della vita privata delle vittime, ma anche di quella del giovane Ruotolo che il giorno del funerale di Trifone portava il suo amico sulle spalle. Oggi, durante una delle nuove udienze per il processo in cui Ruotolo è imputato, arriva una delle ammissioni che non ci si aspettava. Il giovane infatti per la prima volta ha ammesso di esser stato lui a creare il famoso profilo facebook dal quale partivano i messaggi per Teresa, la fidanzata di Trifone. Messaggi che era indirizzati alla ragazza, forse per gioco, forse per fare un dispetto a Trifone. Messaggi in cui si scriveva che lui aveva una amante e che la tradiva. Teresa aveva parlato a Trifone di questi messaggi e probabilmente tra lui e Giosuè c’era stato anche un litigio, oggi negato dal Ruotolo in aula. Questo uno dei motivi che ha poi portato Ruotolo all’omicidio? Il giovane continua a dichiararsi innocente e ha sempre detto di non avere nulla a che fare con la morte dei due ragazzi. Ma oggi, nell’udienza del 31 marzo 2017 qualcosa è cambiato.
PROCESSO PER L’OMICIDIO DI TERESA E TRIFONE: LE ULTIME NOTIZIE CON LA CONFESSIONE DI RUOTOLO- Per la prima volta di fronte ai giudici il giovane ha ammesso di aver creato il profilo social Anonimo Anonimo ma ha anche aggiunto che non era il solo a usarlo. Ha fatto anche i nomi dei due coinquilini che vivevano prima anche con Trifone e che sono rimasti poi in casa con il militare campano. Una strana alleanza quella nata tra i tre ragazzi che non gradivano gli atteggiamenti di Trifone: portava le donne in casa, aveva dei rapporti sessuali anche in spazi comuni. E secondo quello che si è scoperto in un secondo momento, Trifone avrebbe persino continuato a usare la casa anche dopo aver lasciato l’abitazione. Aveva ancora le chiavi e usava quell’appartamento per portare altre donne. I tre, che avevano solo dei sospetti, avevano persino deciso di mettere una telecamera nei pressi dell’entrata di casa nel loro appartamento per capire se davvero Trifone facesse ancora uso di quella che non era più casa sua. Sono tante le cose emerse in questi anni di indagini e adesso, durante il processo, vengono tirate fuori una alla volta. Oggi la prima ammissione di Giosuè che però mette in ballo anche gli altri due ragazzi. Cosa succederà adesso, anche loro vorranno aggiungere qualcosa che potrebbe risultare utile per le indagini?
GIOSUE’ FORNISCE LA SUA VERSIONE DEI FATTI IN MERITO A QUANTO ACCADUTO CON IL PROFILO ANONIMO ANONIMO
“l’abbiamo creato io, Renna e Romano. Loro volevano contattare Teresa per dirle di tutti i tradimenti che le aveva fatto Trifone. Io ho acconsentito ad inviare i messaggi a Teresa. Romano mi spiega come aprire il profilo e di farlo io. Io acconsento e mandiamo questi messaggi riguardanti in particolare Annalisa Martino, che era l’unica di cui sapevamo tutti e tre. Trifone andò a Venezia con la ragazza con la macchina di Romano, consumandogli tutta la benzina. I messaggi li ho scritti io. In casa parlavamo di come scrivere questi messaggi ed erano tutti improntati sul tradimento con Annalisa. L’idea nasce poco dopo che Trifone se ne era andato di casa con Teresa”.
Il primo messaggio è datato 26 luglio.
I RAPPORTI TRA TRIFONE E GIOSUE’, CHE COSA ERA SUCCESSO TRA I DUE NELL’ULTIMO ANNO? In aula è chiaro, si prova a dimostrare che nell’ultimo periodo tra Giosuè e Trifone non ci fosse più il rapporto di una volta. Le considerazioni di Ruotolo: “Lui è andato a vivere con Teresa e anche per questioni legate a licenze non ci siamo più sentiti molto”. 90 eventi da marzo 2013 a marzo 2014. Poi solamente due nel corso del 2014 e uno solo nel 2015: “Lui se n’era andato a vivere con Teresa, è un dato di fatto. Cosa ci dovevamo dire? Non era compromessa la nostra amicizia, ma lui ormai aveva la sua vita con Teresa e ognuno aveva la propria quotidianità. Con Robertucci era la stessa cosa: da quando conviveva con la fidanzata, non lo cercavo al cellulare ma gli parlavo in caserma”.
Ruotolo aggiunge anche un’altra cosa importante. Dice di essersi meravigliato del fatto che si sia parlato di una lite tra lui e il giovane militare pugliese. E si dice anche sorprese del fatto che i suoi ex coinquilini abbiano detto di ricordare un fatto che a quanto pare, almeno a suo dire, non è mai accaduto.