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Il papà di Stefano disperso nell’Hotel Rigopiano: “Sono stati uccisi”

Il papà di Stefano disperso nell'Hotel Rigopiano: "Sono stati uccisi". Il comprensibile sfogo di un padre che cerca ancora suo figlio

Il padre di Stefano, come tutti i familiari che non hanno notizie dei loro cari dal 18 gennaio 2017, vive un grandissimo dolore, e non riesce a trattenere la sua rabbia mentre aspetta di sapere che cosa ne è stato di suo figlio Stefano. Si è già sfogato due giorni fa, quando in preda alla rabbia puntava il dito contro chi aveva detto che suo figlio si era salvato. Ci aveva creduto, aveva sperato vedendo arrivare la fidanzata di suo figlio Stefano in ospedale, estratta viva da quello che restava dell’Hotel Rigopiano. Ma di suoi figlio, purtroppo, non ci sono ancora notizie, risulta infatti essere tra i 24 dispersi che ancora vengono cercati, a distanza di 5 giorni in mezzo a quello che resta delle macerie di Rigopiano. Oggi il papà di Stefano dà ancora una volta sfogo al suo dolore e accusa: “Sono stati uccisi”. 
Queste le parole di un padre disperato che esprime tutta la frustrazione di un uomo che non ha notizie di suo figlio, di un padre che ha visto un ragazzo uscire di casa per festeggiare, per qualche giorno di relax. E commenta ancora: “Sono stati uccisi quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti vicino al caminetto come carne da macello”.  E’ questa l’ accusa del padre di Stefano Feniello, il 28enne tra i dispersi dell’hotel Rogopiano e fidanzato di Francesca Bronzi che si è salvata. La responsabilità, per Alessio Feniello, è “delle autorità”.

Lei Francesca, adesso sa che il suo Stefano non è ancora stato ritrovato e affida le sue speranze ai soccorritori, spera di poterlo riabbracciare al più presto. Come rivela suo padre infatti, lei e Stefano avevano in progetto un matrimonio. Vogliamo parlare al presente anzi, hanno un progetto, vogliono sposarsi e speriamo, anche se le speranze sono sempre di meno, che questo loro sogno si possa realizzare e che dall’Hotel Rigopiano arrivino altre storie di piccoli ma grandi miracoli. 



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