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Per Veronica Panarello chiesti 30 anni: è una manipolatrice bugiarda

Per Veronica Panarello chiesti 30 anni di reclusione: è lei l'assassina di Loris per l'accusa. Ecco le ultime notizie

Non ci sono buone notizie per la difesa di Veronica Panarello la mamma di Santa Croce Camerina imputata nel processo per l’omicidio del piccolo Loris Stival suo figlio. Il pubblico ministero, nell’udienza che si è tenuta il 3 ottobre 2016, ha chiesto che la donna venga condannata a 30 anni di reclusione per l’omicidio del piccolo Loris che, all’epoca dei fatti, aveva solo 8 anni. Veronica Panarello si è sempre dichiarata innocente sin dall’inizio ma negli ultimi mesi ha cambiato la sua versione dei fatti ammettendo di aver aiutato suo suocero, Andrea Stival, a uccidere il bambino che aveva scoperto la loro relazione clandestina. La donna poi avrebbe portato il bambino al canalone e gettato lì il suo cadavere. Una versione questa, che non ha mai convinto gli inquirenti e che potrebbe non convincere neppure i giudici. Allo stato attuale delle cose infatti, il suocero della Panarello, è stato indagato ma non coinvolto nell’atto giudiziario. La richiesta del pm riguarda infatti solo Veronica Panarello: per lei, una bugiarda manipolatrice, vengono chiesti 30 anni di reclusione con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

PER VERONICA PANARELLO CHIESTI 30 ANNI DI RECLUSIONE: LE ULTIME NOTIZIE

Per il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota, che nella requisitoria hanno ricostruito la personalità dell’imputata e il suo vissuto personale, la donna è “egocentrica, bugiarda e manipolatrice” a causa di un “protagonismo esagerato”. L’accusa si è molto basata anche sul rapporto particolare che la donna aveva con Loris, un rapporto che non era quello di una madre con suo figlio. La Panarello, secondo l’accusa, trattava il piccolo come un suo amico. Per quanto riguarda il movente, secondo il pm è “plausibile” che sia stata la presunta relazione extraconiugale con il suocero. Ma si tratta di affermazioni non suffragate da prove, e quindi “il movente resta ininfluente” per la richiesta di condanna. Il suocero di Veronica Panarello, ha sempre smentito le accuse, ribadendo di non aver mai avuto una relazione clandestina con la donna.



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