Dimissioni Berlusconi dopo legge di stabilità
Governo senza maggioranza dopo votazione su rendiconto. Berlusconi annuncia dimissioni dopo approvazione della legge di stabilità. E' la fine di un ciclo?
Silvio Berlusconi ha annunciato le sue dimissioni non appena la legge di stabilità sarà approvata. Si è conclusa cosi la giornata più lunga del governo proprio mentre la stragrande maggioranza degli italiani erano seduti per la consueta cena familiare. Il premier intervento anche durante il Tg5 delle 20 ha affermato che non esistendo più una maggioranza a sostegno del suo governo, è sua intenzione rassegnare le dimissioni. Tale intento, in precedenza, era stato comunicato al capo dello Stato durante l’incontro che le due cariche della Repubblica hanno avuto dopo che nel pomeriggio il Parlamento aveva dato il suo via libera al Rendiconto finanziario. Berlusconi ha affermato che il rinvio delle dimissioni è dovuto alla necessità di approvare prima quelle misure concordate con l’Unione Europea per ridare credibilità al nostro paese.
Questo concetto è stato ribadito durante la telefonata in diretta al Tg 5 in cui Berlusconi ha ribadito la necessità di placare i timori del mercato dando seguito alla tanto discussa lettera di intenti inviata appena alcune settimane all’Europa.
Il passo di Silvio Berlusconi sembrerebbe quindi chiudere una lunga stagione politica: nel peggiore dei modi. Nonostante infatti lo scetticismo di parte dell’opposizione che ha affermato che il via libera alla legge di stabilità significherebbe l’attuazione di quelle misure altamente impopolari e frutto di macelleria sociale che l’Europa ha chiesto,l’impressione è che questa volta sia veramente scoccato il de profundis di Berlusconi. Stretto tra le defezioni di alcuni deputati del pdl e l’atteggiamento freddo della Lega Nord che ha chiesto un governo a guida Alfano, non sembra che Berlusconi abbia più alcuna carta da giocare.Resta ora da capire di che colore si tingerà il dopo Berlusconi. La politica italiana sembra infatti completamente non all’altezza dell’attacco che il nostro paese sta subendo ogni giorno sui mercati finanziari.
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