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Italia-programmi.net multata per truffa

Italia-programmi.net: il gioco è finito. Si tratta delle più grandi truffe che corrono sul web. Adesso L’Autorità Garante della Comunicazione e del Mercato ha sanzionato la società Estesa Limited con una multa per complessivi 1.500.000 euro.

Nell’ultimo periodo moltissimi utenti della rete sono caduti nella trappola del sito Italia-programmi.net. Nel sito, si invita l’utente a registrarsi per accedere a download di programmi gratuiti. Chi compilava il forum veniva automaticamente abbonato al servizio e dopo pochi giorni poteva vedere la propria casella email riempirsi di comunicazioni in cui si invitava, con toni più o meno minacciosi, a pagare la quota di 96 euro“prevista”. Adesso, finalmente, il gioco è finito. L’Autorità Garante della Comunicazione e del Mercato ha rilasciato recentemente un comunicato in cui afferma di aver “sanzionato la società Estesa Limited, con sede alle Seychelles, con una multa per complessivi 1.500.000 euro. Le pratiche commerciali ingannevoli e aggressive messe a punto dalla società attraverso il sito www.italia-programmi.net hanno coinvolto, a oggi, oltre 25mila consumatori che si sono rivolti all’Autorità anche tramite Contact Center e Web Form”.

Il sito Italia-programmi.net vanta di un’ottimo posizionamento su Google. Provare per credere. Ogni giorno, migliaia di utenti digitano sul motore di ricerca il nome del software che desiderano scaricare suguito dalla parola “gratis”. E il sito Italia-programmi.net (basta fare una semplice prova) risulta sempre essere tra i primi risultati visualizzati. Una volta che l’utente si trovava sul sito in questione, veniva “invitato” a compilare un forum in cui non era necessario inserire numeri di carta o coordinate bancarie, il tutto per convincere gli internauti della totale gratuità del servizio. Ma non era tutto così semplice, trasparente e pulito. Sul sito, scritto in minuscolo rispetto al resto dei contenuti della pagina, vi era un area in cui venivano spiegati i termini di servizio per la  sottoscrizione di un abbonamento addirittura biennale (lo stesso Antitrust afferma nella sentenza che “la pagina di registrazione riportava i termini dell’abbonamento con un’evidenza grafica non sufficiente ad una loro immediata comprensione”). Chi compilava il forum veniva automaticamente abbonato al servizio e dopo pochi giorni poteva vedere la propria casella email riempirsi di comunicazioni in cui si invitava, con toni più o meno minacciosi, a pagare la quota di 96 euro“prevista”. La minaccia era quella di azioni legali contro gli utenti inadempienti, tuttavia come comunicato dallo stesso Tribunale che ha condannato l’azienda, “non risulta che Estesa  – la quale non si è neppure difesa nel procedimento di fronte all’Autorità – abbia intrapreso alcuna azione legale nei confronti dei consumatori “vittime” delle pratiche commerciali scorrette accertate e che non abbiano pagato quanto da essa preteso”.

 



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