Cellulari fanno bene o male ?
Nel mese di febbraio una ricerca americana aveva scoperto che i cellulari alterano l’attività cerebrale, provocando un aumento del glucosio, di conseguenza era arrivato l’ennesimo campanello d’allarme, i cellulari fanno bene o male ? Un gruppo di ricercatori italiani, dell’Istituto di Neurologia dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, dopo numerosi studi sulla questione è arrivata ad […]
Nel mese di febbraio una ricerca americana aveva scoperto che i cellulari alterano l’attività cerebrale, provocando un aumento del glucosio, di conseguenza era arrivato l’ennesimo campanello d’allarme, i cellulari fanno bene o male ?
Un gruppo di ricercatori italiani, dell’Istituto di Neurologia dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, dopo numerosi studi sulla questione è arrivata ad un incredibile scoperta: i nostri amati smartphone accrescono l’eccitabilità dei neuroni.
Per scoprire il tutto, il team di lavoro ha analizzato il comportamento di soggetti sani tramite test cognitivi prima e dopo aver esposto il loro cervello alla stimolazione del segnale GSM.
Tramite un encefalogramma è stato possibile osservare l’attività cerebrale durante i test.
I risultati gridano all’incredibile, sembra infatti che l’esposizione al segnale GSM è in grado di migliorare l’efficienza neurale.
I risultati nei soggetti sono una risposta in maniera più veloce, il tutto usando una quantità inferiore delle loro risorse neurali.
Di conseguenza un uso prolungato del cellulare è in grado di aumentare l’eccitabilità dei neuroni.
Di per se il dato non è né positivo né negativo ma sicuramente spinge ad uno studio più profondo sul l’influenza dei cellulari sull’attività neurale e le eventuali conseguenze che potrebbero presentarsi.
Il lato positivo della medaglia è che l’esposizione dei cellulari potrebbe aumentare l’eccitabilità del cervello di un paziente malato.
Secondo altri studi sembra che il segnale GSM sia in grado di diminuire il depositarsi di sostanze tossiche e aiutare i malati di Alzheimer.
Di contro potrebbe essere rappresentare un fatto negativo quando lo stimolo viene trasmesso ad un cervello già di per sé troppo eccitato, come in caso di pazienti che soffrono di epilessia.