Tech

Facebook: la lite finisce a colpi di pistola

Giusto ieri vi riportavo le dichiarazioni del fondatore di Facebook che avrebbe intenzioni di aprire il social network ai bambini. Oggi invece vi riporto un fatto di cronaca, al quanto preoccupante, proprio su Facebook, una ragazzina di 14 anni, con due spasimanti senza volerlo a quasi creato una tragedia. I due ragazzi rispettivamente di 17 […]

Giusto ieri vi riportavo le dichiarazioni del fondatore di Facebook che avrebbe intenzioni di aprire il social network ai bambini. Oggi invece vi riporto un fatto di cronaca, al quanto preoccupante, proprio su Facebook, una ragazzina di 14 anni, con due spasimanti senza volerlo a quasi creato una tragedia.
I due ragazzi rispettivamente di 17 e 18 anni, entrambi pretendenti della ragazzina, hanno cominciato a dirsene di tutti i colori attraverso la chat di Facebook, nessuno dei due disposto ad arrendersi.
Il diciottenne ci prova in tutti i modi a farlo desistere, arrivando a mandargli sms con minacce, ma il diciassettenne non è intenzionato a mollare, e così parte l’azione punitiva.
Raffaele Cacchione 18 anni, organizza una spedizione punitiva ai danni del 17enne.
In tre partono, attendo l’uscita del 17enne dal Bingo, dove stava trascorrendo una serata in compagnia di amici.

Lo seguono a bordo di una cinquecento, quando la macchina si ferma, uno dei ragazzi scende e apre il fuoco, spara tre colpi in aria, in quarto non colpisce l’innamorato, ma l’amico, che fortunatamente subito soccorso è in grado di cavarsela con sette giorni di prognosi.
Fortunatamente la polizia, con l’aiuto della squadra postale, ha scovato le conversazioni su Facebook, e con un raid, ha provveduto all’arresto dei due membri della banda, il terzo per ora è introvabile.
Probabilmente alcuni di voi, si chiederanno, cosa c’entra Facebook e che una situazione simile poteva succede anche al di fuori del social network.
In parte è vero, ma sfortunatamente se il ragazzo avesse impostato delle norme più ferree per proteggere la sua privacy, magari oscurando dati sensibili come il numero telefonico, sarebbe partito un colpo in meno.
Il discorso a mio parere si va a collegare direttamene con l’intenzione di aprire il web ai minori, secondo voi se dei maggiorenni non sono in grado di distinguere la differenza tra il bene e il male, cosa potrebbe succedere a un bambino?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.