Gioco di Ruolo testuale (gdr by chat): un fenomeno squisitamente nostrano, o epidemia del Word Wide Web?
Analisi di un fenomeno che, negli ultimi 12 anni, ha “invaso” il panorama ruolistico del Web italiano. Ma siamo davanti ad un invenzione nazionale o alla solita “scopiazzatura?
Era il 1998 quando il Web vide la nascita del suo primo prototipo di Gdr Testuale, l’oramai famosa, rinomata e contestata “Extremelot”, parto della mente di un modesto gruppo di giocatori, che ha dato l’inizio simbolico ad una lunga e variegata carrellata di giochi sempre più complessi a livello di programmazione e grafica, mantenendo sempre e comunque intatto il cuore della propria opera: l’interpretazione di un personaggio e la descrizione costante del suo agire.
Il Web e le sue possibilità ludiche, negli anni, si sono notevolmente evolute, portando all’attuale panorama che vede numerose offerte ricreative per gli amanti del gioco di ruolo: i browser game, i gdr by forum, i gdr by chat e, sul trono dei più frequentati in assoluto, gli MMOrpg (Massive multiplayer online role playng game), che contano milioni di utenti in tutto il mondo, sia su server ad abbonamento mensile che gratuito.
In questo variopinto e poliedrico scenario sembrerebbe scontato il passaggio in secondo piano del gioco di ruolo by chat, se non addirittura la sua scomparsa.
Eppure nell’evoluzione di questo stile di gioco nulla è da dare per scontato: il numero di “land”, ossia dai siti ove è possibile registrarsi gratuitamente e interpretare il proprio “Pg” (personaggio giocante), è cresciuto a dismisura, passando dal classico fantasy alle land ad ambientazione, presa dai generi più diversi: letteratura, televisione, fumetti o addirittura a carattere storico.
Eppure nasce spontaneo il dubbio se questo “espediente” di gioco sia vivo e pulsante solo nel nostro paese, o se invece, come per molti altri fenomeni, non sia solo una corrente “modaiola” proveniente da altri paesi.
Dopo diversi “Googolaggi” pare che esista qualche blando tentativo, spesso neonato,
oltre oceano, nella patria di Dungeons and Dragons, gli USA e nella Germania, restando sempre molto elementari,incompiuti, spesso deserti, forse in favore di una maggiore diffusione del fratello più grande, l’MMO.
Certo è che un sistema radicato nel linguaggio comune dei giocatori di ruolo italiani sembra essere poco più che un sussurro nella sconfinata rete mondiale, dando, a buon titolo, un primato ruolistico all’Italia, se non per l’idea, forse nata ben prima del fatidico 98′, difficile a dirsi, quanto meno per l’interesse che ancora riesce a destare, malgrado il progredire del videogioco on line, che sempre più promette e sempre meno disattende.
Sgomitando con i “fratelli maggiori” si ritaglia una modesta fetta di attenzione questo sistema dal sapore “retrò” ed involuto, pur non stupendo con virtuosismi grafici, ma lasciando pieno controllo all’immaginazione, alla fantasia e all’interpretazione di quel curioso personaggio che, sotto sotto, tutti vorremmo essere.
Francesco Migliaccio
Bellissimo articolo tanti complimenti all’autore! 🙂
Giulia Lotti