Il messaggio di Giuseppe Conte il primo maggio: “Ho letto le vostre richieste, valuterò i vostri consigli”
Il messaggio di Giuseppe Conte agli italiani il primo maggio nella giornata dedicata al lavoro
Nel giorno della festa dei lavoratori, in un primo maggio che non è mai stato così difficile e intenso da vivere, Giuseppe Conte parla agli italiani e lo fa con un lungo messaggio sui social. Il Premier spiega di aver letto le lettere di chi in questi giorni ha deciso di fare delle proposte, di confidare timori e paure. Lettere che sono arrivate al Premier e dalle quali, trarrà spunto.
IL LUNGO MESSAGGIO DEL PREMIER CONTE IL PRIMO MAGGIO 2020
Ed ecco le parole del Premier nel suo messaggio per il primo maggio 2020 che arriva dai social:
“Il mondo del lavoro è messo a dura prova. Tanti vivono con ansia e preoccupazione questa emergenza, fra attività chiuse e prospettive di lavoro a rischio. Molti, durante la fase più acuta di questa emergenza, hanno lavorato negli ospedali, in strada o in ufficio per assicurarci assistenza, soccorso, sicurezza e beni essenziali. Oltre 4 milioni tornano a lavoro lunedì grazie ai primi risultati delle misure di contenimento: impiegati, addetti e operai che potranno confidare nell’applicazione di rigidi protocolli di sicurezza, su cui saremo intransigenti.“
Il Premier nel suo messaggio spiega di aver preso visione delle lettere e dei messaggi ricevuti e scrive: “Ho letto alcune vostre lettere, ho provato a vestire i vostri panni e ne ho avvertito tutto il peso.Ho apprezzato la lettera di Elisabetta che ha un’attività da estetista a Pomezia. Come tante altre sue colleghe mi ha scritto per tornare a lavorare in sicurezza, determinata a evitare qualsiasi forma di lavoro in nero. Ho letto con interesse le soluzioni proposte da Luciana, che da Torino mi ha raccontato la sua passione per la ristorazione, un mestiere che ha imparato dopo una lunga gavetta in periferia, con una lunga lista di consigli per ripartire il prima possibile, con vari accorgimenti per proteggere la salute. Ho percepito tutta la passione di Tonino per il suo salone di barbiere, aperto a Potenza nel 1978, l’attaccamento agli attrezzi del mestiere: le forbici, il rasoio. Sono sicuro che, con il rispetto delle regole adottate, in alcuni territori si potrà rallentare notevolmente la curva del contagio. E attività come la sua potrebbero rialzare prima del previsto la saracinesca: se abbassiamo il rischio di contrarre il virus e rispettiamo i protocolli di sicurezza, tanti clienti torneranno a tagliarsi i capelli senza essere bloccati dalla paura.“
E ancora: “Lo Stato, così come tutti i lavoratori, non ha mai trovato di fronte a sé una minaccia sanitaria ed economica come questa. Negli ultimi 50 giorni abbiamo dovuto mettere in campo uno sforzo economico pari a quello di intere manovre di bilancio realizzate nell’arco di 2 o 3 anni. Tanti hanno ricevuto un sostegno, altri lo riceveranno nei prossimi giorni. Abbiamo lavorato al massimo per far ripartire a pieno regime il motore dello Stato, perché questo poderoso sostegno pubblico si concretizzasse in pochi giorni: ci sono stati e ancora continuano alcuni ritardi nelle somme da erogare, come pure complicata si sta rivelando la partita dei finanziamenti. Chiedo scusa a nome del Governo, e vi assicuro che continueremo a pressare perché i pagamenti e i finanziamenti si completino al più presto. È ai dettagli un nuovo provvedimento con aiuti e misure per la ripartenza economica che saranno più pesanti, più rapidi, più diretti.“
Conclude così: “Non farò finta di non sentire i vostri consigli, le vostre sollecitazioni, la vostra rabbia, la vostra angoscia. Non cadono nel vuoto, non sono parole al vento. Sono piuttosto il vento che spinge più forte l’azione del Governo. Credo sia l’unico modo per onorare questo giorno, questo 1 maggio.“