Gianni Alemanno: Roma uscirà da Equitalia
Gianni Alemanno dice no a Equitalia: a Roma la riscossione sarà gestita da un altro ente
Il sindaco Gianni Alemanno annuncia che la Capitale non avrà più a che fare con Equitalia. Non sarà più la società pubblica ad occuparsi delle riscossioni dei tributi dei romani. Sono previsti cambiamenti dal primo di luglio e sarà compito del Campidoglio quello di prendere in mano le redini, attraverso il dipartimento Risorse economiche avvalendosi della consulenza della società AequaRoma. Il sindaco capitolino ha preso questa decisione dopo i risultati di un referendum online indetto dal Campidoglio stesso. Ai romani veniva chiesto se preferissero riscuotere i tribuni tramite una società come Equitalia spa, oppure dal comune di Roma. Risultato positivo per l’ultima opzione: quasi 30mila romani (88,1%) hanno votato per l’uscita di Roma da Equitalia mentre altri 4mila (11,9%) hanno invece scelto la riscossione coatta dei tributi tramite una società individuata attraverso una gara a evidenza pubblica, come Equitalia. Il 93,3% della popolazione ha votato per email e il 6,7% attraverso il sito del Comune.
Il sindaco Alemanno spiega che: «In questo modo non facciamo altro che rendere più flessibile nonché intelligente la riscossione: Equitalia è una macchina molto grossa e pesante ed è come sparare con un cannone contro una mosca. In realtà, noi vogliamo valutare e analizzare caso per caso servendoci del Comitato etico, al fine di capire bene chi può pagare e chi, invece, non può farlo perché non vogliamo creare ulteriori problemi e mettere sul lastrico nessuno né far chiudere imprese. Vogliamo essere più duri, fiscali e inflessibili nei confronti degli evasori ,ma comprensivi con le persone, le famiglie e le imprese che si trovano in difficoltà».
Sono giunte critiche riguardanti la questione da parte dei suoi avversari, candidati a sindaco di Roma alle elezioni amministrative. Ignazio Marino asserisce: «Sarebbe il caso che Alemanno dicesse come stanno le cose. Lui non ha preso la decisione come conseguenza del risultato sondaggio online, ma è stato il parlamento italiano. C’è una legge che tutti gli italiani conoscono: quella finanziaria. Ed è stata votata nel dicembre 2011 e prevedeva tutto ciò». Alfio Marchini, invece, è alle prese con un dilemma e vorrebbe chiedere al sindaco di Roma : « In che modo vorrebbe recuperare quei circa 40 milioni di evasione fiscale tra bilancio dell’Ama e bilancio del Comune, visto che Roma è in una crisi enorme?»