Politica

Presidente della Repubblica: ecco come si eleggerà

Mancano poche ore all'inizio delle votazioni: ecco come si eleggerà il nuovo Presidente della Repubblica italiana

Mancano meno di 48 ore all’elezione del Presidente della Repubblica. Domani giovedì 18 aprile, il Parlamento, riunito in seduta comune e presieduto dal presidente della Camera, Laura Boldrini, eleggerà, si spera nel minor tempo possibile, il nuovo Presidente della Repubblica, che prenderà il posto di Giorgio Napolitano, al termine del suo settennato. L’inizio delle votazioni è previsto per le ore 10.00. Gli elettori che si attueranno per la sorte dell’Italia sono in tutto 1007: 630 deputati, 315 senatori, i 4 senatori a vita e i 58 delegati scelti dal consiglio regionale (3 delegati per ogni Regione, eccetto la Valle d’Aosta che ne ha solo uno). Ecco i dettagli su quello che succederà nelle prossime ore.

Le modalità di elezione. L’elezione si svolge a scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dei componenti nei primi tre scrutini. La quota di consensi da superare è di 672 votanti. Solo a partire dal quarto è sufficiente per l’elezione la maggioranza assoluta: 50%+1; da far in modo che il Capo dello Stato sia al massimo l’espressione della volontà del popolo. In questo caso il numero da raggiungere è 504. Il Presidente dalla Repubblica rappresenta, infatti, la più alta istituzione di garanzia governativa per antonomasia, essenziale ai fini dell’unità nazionale. La presenza di delegati regionali rafforza il ruolo del Capo dello Stato come rappresentante. Il parlamento è riunito dal presidente della camera 30 giorni prima che scada il mandato presidenziale.
I requisiti per l’elezione a Presidente della Repubblica. L’eletto deve avere cittadinanza italiana; età minima 50 anni; deve godere pienamente di diritto civili e politici. Il mandato ha una durata di sette anni. Ricordiamo che il più giovane, nella storia della Repubblica, è stato Francesco Cossiga, divenuto Capo dello Stato a “soli” 57 anni.
I poteri del Presidente della Repubblica. Ricordiamo, in sintesi, i principali poteri eseguiti dal Presidente della Repubblica: nomina del Primo Ministro, in seguito alla consulta dei vari gruppi parlamentari; nomina dei ministri su indicazione del Primo Ministro; ha il compito di indire le elezioni e fissare la riunione delle Camere. Il secondo potere è quello di: sciogliere le camere (o anche una sola di esse), dopo aver consultato i loro presidenti; può convocare le camere in seduta straordinaria (Napolitano aveva inviato messaggi alle Camere per avvertire dell’abuso che veniva fatto dei decreti legge nel febbraio 2012). Il Presidente della Repubblica ha anche poteri giudiziari: la nomina di un terzo dei membri della Corte Costituzionale e presidente del Consiglio Supremo di Difesa. Detiene quindi il comando delle forze armate, ma esclusivamente a scopi cauzionali.



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