La Regione Lombardia e i rimborsi folli: indagata anche la Minetti
Indagata anche Nicole Minetti: avrebbe comprato un secondo iPad e soggiornato in hotel, con i soldi della Regione.
Continua lo scandalo dei rimborsi folli e anche questa volta nel mirino c’è la Regione Lombardia. I politici si sono fatti rimborsare di tutto, perfino sigarette e cioccolatini, come svela Repubblica. Un consigliere del Popolo della Libertà, secondo quanto riportato dal quotidiano, sotto la voce delle presunte spese istituzionali metteva anche i pranzi che consumava in un ristorante chic e alla moda, nei pressi della sede del Pirellone, durante le sue pause pranzo. Le anomalie dei rimborsi “folli” vengono fuori dopo l’ispezione della Guardia di Finanza, del 10 ottobre scorso, che ha acquisito i rendiconti 2008-2010 relativi ai rimborsi garantiti ai gruppi consiliari del Pdl e della Lega. Il sospetto, per loro, è quello di aver ottenuto rimborsi per spese in realtà dubbie, o comunque non imputabili nella voce che riguarda le spese istituzionali.I soldi pubblici arrivano a un computo globale di milioni di euro annuali, si aggiungono ai già tanti benefit ottenuti dai politici. Le indagini sono partite quasi per caso, sul leghista Davide Boni e sull’ex assessore del Pdl Franco Nicoli Cristiani. Proprio nelle inchieste che li hanno coinvolti, decifrando alcune intercettazioni ambientali, la procura avrebbe trovato tracce di cene che sarebbero state giustificate dagli assessori come impegni istituzionali, ma che di politico avrebbero avuto molto poco. Proprio da questi sospetti emersi è partito il mandato assegnato al Nucleo regionale di polizia tributaria di verificare il libro mastro delle spese e il tipo di giustificazioni presentate poi realmente.
Nicole Minetti indagata – Anche Nicole Minetti è indagata per peculato: a suo carico ci sarebbero anche consumazioni da circa 800 euro all’hotel Principe di Savoia, taxi e 750 euro per un secondo ipad, quando come consigliere regionale ne aveva già uno in dotazione.
Tra gli indagati sulle spese folli c’è anche Renzo Bossi.
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