I politici? Non sanno usare internet: lo rivela una ricerca
La Politica? Troppo lontana dal web: i politici italiani non sanno usare internet e i social network.
Abbiamo visto la potenza di internet nel mondo della politica con il caso di Obama nel 2008. Ma in Italia come siamo messi? Stando ai risultati di una ricerca del sito namir.ir sembrerebbe che i nostri politici non sappiano utilizzare internet, e in particolare i social network come Facebook o Twitter. Perché non basta parlare al cuore delle persone solo in campagna elettorale, ma bisogna conquistarsi la loro fiducia giorno dopo giorno, anche facendoli sentire vicini alle istituzioni con questi canali social. Ma in Italia non funziona proprio così. I politici italiani sembrano infatti non saper utilizzare in modo adeguato la rete e soprattutto non sanno sfruttare al meglio le potenzialità che offre. Vediamo la classifica dei politici su internet.Strano ma vero c’è qualcuno che non ha nemmeno un suo sito internet personale: tra questi troviamo ad esempio Rosy Bindi, Italo Bocchino, Umberto Bossi e Roberto Maroni. Chi invece un sito o un blog ce l’ha, non viene molto seguito dagli utenti, un po’ per l’interfaccia grafica poco accattivante, un po’ perché ha poca risonanza nel web. Per quanto riguarda l’utilizzo dei Social Network, molti esponenti della politica non hanno nemmeno una loro pagina. Alcuni, come Angelino Alfano, ce l’hanno ma non interagiscono con i loro fan. Nemmeno l’ex premier Berlusconi spicca per la sua capacità di interazione sul web, risultanto a sua volta un utente mediocre. Quando i politici hanno tanti fan, non riescono comunque a creare un seguito o un’interazione continua con i loro followers, probabilmente perché sembrano avere un atteggiamento troppo freddo e distaccato: aggiornano poco la pagina, non rispondono ai post in bacheca.
Insomma, sembra che l’Italia sia ancora lontana anni luce dalla politica 2.0 che ha visto protagonista l’America di Obama. Un vero peccato visto che il web è uno strumento che permette a ognuno di dire la sua, stringendo un rapporto quasi di conoscenza con gli esponenti politici.
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