Politica

Passa il decreto svuota-carceri. Di Pietro: lo Stato battuto dai delinquenti

Il decreto svuota carceri è passato. Le parole di Di Pietro dopo la decisione.

Ieri parlavamo della fiducia che il parlamento avrebbe dovuto esprimere sul decreto svuota-carceri. Oggi possiamo affermare che questa è passata: 420 si, 78 no e 35 astenuti. Un plebiscito per una legge che è stata messa in discussione e non poco, anche dall’opinione pubblica. Al Tgcom24, Francesco Nucara, segretario del partito Repubblicano, commento la buona riuscita del decreto sottolineando l’inciviltà in cui vivono i carcerati e che questa ha portato alla volontà non di svuotare le carceri, ma di permettere ai detenuti di vivere meglio.

La legge è stata fortemente contrastata dalla Lega Nord che si è sempre mostrata contraria a decreti del genere. Umberto Bossi, leader della Lega, infatti, ha affermato che comunque tutte le volte che un decreto del genere è passato, non ha mai risolto il problema, visto che ci troviamo ancora nello stato di emergenza delle carceri.

Più dure le parole di Antonio Di Pietro, ex magistrato: “Ancora una volta si assiste a una resa incondizionata dello Stato ai criminali e ai delinquenti”. Non è svuotando le carceri e rimettendo i delinquenti in libertà che si risolve il problema, perché questi ledono i cittadini che si sono rivolti alla giustizia per avere giustizia, non per veder cancellato il reato e, cosa peggiore, rischiare di essere aggrediti nello stesso reato, se non peggio, da chi avevano denunciato. Un problema che resta fondamentale per l’intero reparto giustizia e che è indecente risolvere con decreti del genere. L’Idv non si placa e sottolinea quanto sia necessaria un’edilizia carceraria migliore, invece di fare un condono ogni due anni, dando la possibilità ai delinquenti di non scontare la pena e ritrovarseli, dopo poco, a compiere ancora reati.

Un decreto che sembra aiutare soprattutto le mafie e le bande. Forse non usciranno i boss, ma sicuramente gli affiliati, quelli minori, a cui sono affidati i traffici, i pizzi, le minacce, quei piccoli che permettono alle associazioni mafiose di progredire e aumentare i propri capitali. Un decreto che non aiuta le forze dell’ordine e nemmeno chi giudica i delinquenti, ma sicuramente aiuta la criminalità che, ogni due anni, riesce a far scarcerare i suoi affiliati. Certo che, costruendo nuovi edifici carcerari, si potrebbero eliminare tutti quei problemi che riscontriamo oggi, ma queste sono scelte da fare adesso e con urgenza e non aspettare ancora qualche tempo, fino a quando, un altro decreto scuota-carceri, dovrà essere approvato dal Parlamento. Sicuramente il modo in cui questo decreto è passato, con la fiducia, non garantisce al piena fiducia di nessuno, perché far cadere il governo Monti adesso, significa rimettere in discussione l’intero apparato economico che deve salvare l’Italia, ma come viene giudicata l’approvazione di un decreto così importante, ma in questi termini? E la domanda che milioni di cittadini si stanno facendo in queste ore.

Teresa Corrado



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