A Venezia sale la tensione: scontri per manifestazioni contro la Lega
Scontri in piazza tra forze dell’ordine e manifestanti che protestavano contro la Lega Nord a Venezia, nel giorno che precede il raduno del Carroccio a cui parteciperà il leader Umberto Bossi che ha ripreso a parlare con decisione di scissione. Oggi sul palco di Riva degli Schiavoni la Lega al completo, ieri, in piazza, le […]
Scontri in piazza tra forze dell’ordine e manifestanti che protestavano contro la Lega Nord a Venezia, nel giorno che precede il raduno del Carroccio a cui parteciperà il leader Umberto Bossi che ha ripreso a parlare con decisione di scissione.
Oggi sul palco di Riva degli Schiavoni la Lega al completo, ieri, in piazza, le proteste di chi, alla Lega proprio non vuole arrendersi.
Il bilancio dello scontro nella città lagunare non è leggero, una ventina di feriti di cui 12 nelle forze dell’ordine, mentre tra i feriti dei manifestanti figura il consigliere comunale dei Verdi Beppe Caccia, colpito durante gli scontri da una manganellata. Tra gli agenti uno resta in osservazione perché presenta sintomi da intossicazioni a causa di un fumogeno.
La tensione per la manifestazione era alta già alla vigilia, quando i manifestanti hanno avuto risposta negativa a raggiungere la zona Riva degli Schiavoni, dove oggi si tiene la kermesse padana. La Questura, per ovvi motivi di ordine pubblico, aveva negato l’autorizzazione, invitando i manifestanti anti-Lega a restare nella zona dalla Stazione spingendosi solo fino a Campo Santa Margherita.
Ma una volta che i manifestanti si sono organizzati alla stazione, hanno deciso di sfondare il cordone delle forze di polizia e raggiungere lo stesso la meta che si erano prefissi alla vigilia: Riva degli Schiavoni.
Muniti di bandiere con i propri simboli politici, Verdi, PD, Rifondazione e qualche striscione rivolto alla Lega in modo irriverente, in circa un migliaio, una volta radunatisi, non si sono fatti intimidire. Alle 16.00 sono cominciati i tentativi di forzare il cordone delle forze dell’ordine. I manifestanti anti-lega, hanno cominciato ad avanzare, guidati da alcuni consiglieri comunali, tra cui Beppe Caccia, con le mani alzate, ma non fermandosi e cercando di forzare le tre file di agenti in assetto anti sommossa che cercava di impedire loro di cambiare direzione.
Gli agenti hanno risposto con una prima carica di alleggerimento a cui i manifestanti hanno risposto utilizzando come armi le aste di bandiere e gli striscioni, inoltre hanno cominciato a lanciare fumogeni contro le forze dell’ordine.
A questo punto ci sono stati i primi feriti tra le forze dell’ordine. Sembrava che il clima, successivamente si fosse calmato, invece dopo un po’ c’è stata una nuova carica da parte dei dimostranti con uno scontro più duro con colpi dati e presi da entrambi le parti. In questa fase il consigliere Beppe Caccia è stato colpito alla testa e ha perso i sensi per alcuni minuti, una volta rianimato è stato trasferito in ospedale.
A questo punto un centinaio di manifestanti anti-lega ha deciso di continuare la protesta occupando i binari della ferrovia, con megafoni e paralizzando il traffico ferroviario per circa un’ora. Tra i manifestanti, con megafono alla mano, si è rivisto anche Luca Casarini, ex leader dei Disobbedienti che non compariva nelle proteste di piazza da molto tempo. E la sua voce non si è fatta attendere molto, soprattutto quando ha accusato il Ministro degli Interni Maroni di conflitto interno con gli esponenti del suo partito e il divieto di libera protesta da parte dei cittadini disarmati e caricati dalle forze dell’ordine.
Preoccupazione oggi per il raduno dei leghisti tra cui gli esponenti maggiori del Carroccio, oltre alla presenza del Leader Bossi, i quali invaderanno Venezia per partecipare alla manifestazione della Lega, ma anche tensione per possibili scontri fra le due fazioni o ancora una volta, con le forze di polizia che cercheranno di tenere i due gruppi rigorosamente divisi.
Teresa Corrado