Bossi vuole i Ministeri a Milano, Berlusconi promette
Le dichiarazioni di Bossi, durante una serata a Milano per sconvolgono sempre più gli elettori. Nella sua ultima, interessa il risultato che ha raggiunto attraverso la sua “chiacchierata” con Berlusconi, suo alleato di governo. Dopo che le votazioni dei giorni scorsi hanno mostrato un malcontento crescente verso i partiti che governano attualmente, entrambi sono corsi […]
Le dichiarazioni di Bossi, durante una serata a Milano per sconvolgono sempre più gli elettori. Nella sua ultima, interessa il risultato che ha raggiunto attraverso la sua “chiacchierata” con Berlusconi, suo alleato di governo. Dopo che le votazioni dei giorni scorsi hanno mostrato un malcontento crescente verso i partiti che governano attualmente, entrambi sono corsi ai ripari.
Decentrare alcune attività di Governo e trasferirle a Milano è una parte degli accordi che i due hanno preso e che dovrebbero accelerare il Federalismo, così tanto caro al partito della Lega. Anche quest’ultimo, infatti, nelle sue roccaforti, ha visto calare il consenso dei cittadini. I punti cari alla destra: riforma della giustizia, riforma del fisco e riforma dell’architettura dello Stato, sono stati i punti espressi con più vigore da Berlusconi, che dopo giorni di silenzio, ha deciso di parlare agli elettori, legandosi a quelle riforme che gli hanno permesso di vincere le scorse elezioni.
Adesso che il consenso e i voti, si sono ridotti, meglio ritornare a quelle riforme che comunque il popolo chiede da tempo e a gran voce, ma anche a quelle parole che in passato hanno avuto successo e che hanno visto salire le preferenze della destra. Ma Alemanno non ci sta a fare il gioco della Lega e dichiara che la cosa non è e non potrà mai avvenire. Spostare i Ministeri dalla capitale è impensabile e accusa Bossi per aver annunciato una cosa del genere, visto le assicurazioni che il sindaco di Roma ha avuto dallo stesso presidente Berlusconi. Un tira e molla che lascia alquanto sconcertati i rappresentanti della destra.
La campagna elettorale si infiamma per il ballottaggio che avrà luogo fra meno di 10 giorni e che, invece di calmare gli animi, li ha agitati ancor di più. Nelle città dove il voto è diventato essenziale per ristabilire l’equilibrio dei partiti al potere, la lotta non si è fermata nemmeno per un attimo. Tutti i candidati stanno sottolineando le linee dei propri programmi, soprattutto i punti che interessano di più gli elettori. Le città a cui si guarda con maggiore interesse, per svariati motivi, restano Milano, roccaforte della destra e soprattutto della Lega e Napoli, che vede sfidare il potere della sinistra da un candidato del PdL.
Ma i pronostici, almeno per il momento, sono favorevoli agli avversari del PdL e, anche se questi si sentono convinti della vittoria, in molti sono certi che non riusciranno a vincere i ballottaggi. Intanto la lotta per l’ultimo voto, continua.
Teresa Corrado