Beppe Grillo: i grillini sono liberi di votare chi vogliono
A Milano tutti i politici cercano voti. Pisapia e Moratti incontrano la gente e si rivolgono ai partiti che durante le votazioni hanno accumulato voti che potrebbero tornare utili per il ballottaggio. Tra questi figurano i grillini, la schiera di elettori che ha sostenuto Calise e che, grazie al loro voto, ha diritto a sedere […]
A Milano tutti i politici cercano voti. Pisapia e Moratti incontrano la gente e si rivolgono ai partiti che durante le votazioni hanno accumulato voti che potrebbero tornare utili per il ballottaggio. Tra questi figurano i grillini, la schiera di elettori che ha sostenuto Calise e che, grazie al loro voto, ha diritto a sedere in consiglio comunale.
Il Movimento cinque stelle, non darà alcuna indicazione ai cittadini, su come e su chi votare, se schierarsi a destra o a sinistra. Tutti saranno liberi di esprimere il proprio voto liberamente. Ma Mattia Calise non risparmia nessuna stoccata. La Moratti è troppo legata a Berlusconi, non ci sono dubbi, ma anche Pisapia è un esponente della vecchia politica, quella che il movimento dei grillini combatte. Nessun tipo di schieramento, nessuna promessa elettorale, nessuna poltrona, dichiara ancora il neo eletto al consiglio comunale. Il Movimento cinque stelle, non è un partito e quindi non ha bisogno di schieramenti precisi. È una lista civica, sicuramente con molte più vicinanze alle idee di sinistra, ma che, comunque, non hanno valore, visto che la loro lotta è rivolta alla casta che esercita il potere. E i grillini sono certi che un rappresentante di destra e uno di sinistra sono, più o meno, la stessa cosa.
Come dargli torto? All’indomani delle votazioni a Torino, durante un’intervista a Fassino, neo sindaco della città, lui, rappresentante di sinistra, sempre contrario al federalismo, ha invitato la Lega a unirsi a loro, se voleva realizzare leggi federaliste.
Cosa cambia allora tra un rappresentante del PdL e uno del PD? È questa la domanda che i grillini hanno posto continuamente agli elettori. Nulla, l’importante è sedere sulla poltrona di comando e reggerla il più a lungo possibile.
Certo, nelle opzioni dell’ambiente e del verde possono essere presenti maggiori affinità con la sinistra, sempre se essa mantiene i suoi programmi, per questo il Movimento cinque stelle si impegnerà con la campagna referendaria, che i suoi rappresentanti hanno contribuito a portare aventi, ma per le elezioni amministrative, i candidati non si devono rivolgere direttamente al Movimento, ma ai singoli cittadini, cui devono fare assicurazioni sul loro operato ed essere fedeli al loro programma, a quello che promettono e assicurano durante la campagna elettorale. Il Movimento cinque stelle, risultati ne ha ottenuti e non poco, nemmeno qui a Milano. I suoi rappresentanti eletti, si impegneranno a diffondere notizie, a mettere la pulce nell’orecchio dei cittadini, ad opporsi alla casta e a cercare di dare al paese una politica nuova e soprattutto pulita.
Teresa Corrado
io credo che grillo alla fine sapra per chi votare!e credo di sapere per chi!speriamo che sia per un uomo onesto!!!!!
Grillo, nel dichiarare di non volersi aggregare a nessuno poiché la Moratti e Pisapia sarebbero la stessa cosa, rivendica una sua presunta estraneità a tutto e tutti, per attingere consenso dall’insoddisfazione e dalla voglia di cambiamento radicale presenti soprattutto nel mondo giovanile e trascinarne una parte su una posizione movimentista di sterile utopia antagonista. Di fatto, conta poco che la sua denuncia di tante nefandezze sia abbondantemente condivisibile se poi disperde il patrimonio elettorale che riesce ad attrarre; in questo modo si dimostra incapace di fare scelte politiche, di assumere la responsabilità di elaborare un progetto ed eventualmente le critiche che solitamente lo accompagnano nella fase propositiva come in quella della realizzazione concreta. In definitiva, consapevolmente o meno, finisce per giocare il ruolo (absit injuria verbis) dell’utile idiota di Berlusconi.