Guerra in Libia, approvata la mozione della Lega Nord
Ha vinto ancora la Lega Nord, o meglio ha ribadito il potere che ha su una maggioranza di governo tutt’altro che stabile come si cerca di dimostrare. Passa alla camera con 309 voti favorevoli la mozione del Carroccio sull’intervento militare in Libia. Bombardamenti a tempo determinato. Sono riusciti alla fine a trovare un accordo Pdl […]
Ha vinto ancora la Lega Nord, o meglio ha ribadito il potere che ha su una maggioranza di governo tutt’altro che stabile come si cerca di dimostrare. Passa alla camera con 309 voti favorevoli la mozione del Carroccio sull’intervento militare in Libia. Bombardamenti a tempo determinato. Sono riusciti alla fine a trovare un accordo Pdl e Lega, scongiurando la crisi di governo avanzata negli ultimi giorni dalle camice verdi. Esulta Umberto Bossi, dice “ce l’abbiamo sempre duro”, ritiene che la Nato debba tenere in considerazione quanto deciso dal Parlamento italiano, ma la risposta dell’Alleanza Atlantica è che i bombardamenti continueranno finché sarà necessario.
Una vittoria sulla mozione, allora, che accontenta tutti, ma che potrebbe non avere alcun significato.
Bocciata invece la mozione dell’Italia dei Valori, che ottiene solo i voti dei dipietristi, e che proponeva la fine immediata della partecipazione italiana alle operazioni militari ai danni della Libia. Di tutt’altro parere invece il Pd di Gianluigi Bersani, favorevole all’intervento, tant’è che la mozione del Pd ha ottenuto la maggioranza, e il governo non ha dato indicazioni di voto.
Insomma una grande confusione regna sulla linea da seguire circa la guerra contro Gheddafi. Da un lato ci sono Lega e Idv che vorrebbero il cessate il fuoco, dall’altro la strana alleanza Pdl e Pd, più tutti gli altri partiti che sono favorevoli all’intervento.
Ad uscirne screditato da questa situazione è senza dubbio il Pdl che aveva annunciato che l’Italia non avrebbe bombardato la Libia dell’ex amico Gheddafi ( pochi mesi fa ospite a Roma), e che deve convivere con un alleato, la Lega, che non è d’accordo sulla missione militare.
Giuseppe Procida