Brusca, Silvio Berlusconi e Dell’Utri non sapevano nulla
E’ il turno di Giovanni Brusca: racconta la sua verità su alcuni fatti accaduti in passato. In particolare parla di Silvio Berlusconi e di Dell’Utri: entrambi secondo la sua testimonianza non erano a conoscenza delle varie stragi. Parla così il pericoloso capomafia, divenuto tristemente celebre per aver ucciso e poi sciolto nell’acido, per vendetta, un […]
E’ il turno di Giovanni Brusca: racconta la sua verità su alcuni fatti accaduti in passato. In particolare parla di Silvio Berlusconi e di Dell’Utri: entrambi secondo la sua testimonianza non erano a conoscenza delle varie stragi. Parla così il pericoloso capomafia, divenuto tristemente celebre per aver ucciso e poi sciolto nell’acido, per vendetta, un bambino (il caso avvenuto negli anni ’90, aveva destato profonda impressione nell’opinione pubblica, ed ancora oggi il nome di Brusca è, nella memoria collettiva, legato a quel fatto).
In questi giorni il capomafia, divenuto poi collaboratore di giustizia, sta testimoniando a Firenze, al processo contro il boss Francesco Tagliavia. Nuove rivelazioni su Berlusconi e Dell’Utri, questa volta di segno diverso rispetto a quelle del pentito Spatuzza, di circa un anno fa. Questi infatti tirava in ballo direttamente il Presidente del Consiglio quale mandante degli attentati mafiosi a Firenze e Roma nel ’93. Invece Brusca corregge il tiro, dicendo che Berlusconi non è implicato direttamente. Però lo cita ugualmente.
Dice che nel ’93, dopo l’omicidio di Borsellino, avvenuto a soli due mesi di distanza da quello di Falcone, mandò il suo “collega” Mangano ad Arcore, a riferire a Berlusconi (e Dell’Utri), che se non si fosse provveduto a modificare il regime carcerario 41 bis le stragi sarebbero continuate. Berlusconi all’epoca era in procinto di diventare premier. Secondo molte rivelazioni e testimonianze, anche da parte di scrittori e giornalisti che hanno scritto ed indagato sul caso, Berlusconi era già prima della sua discesa in politica oggetto di pesanti “attenzioni” da parte di Cosa Nostra, anche attraverso ricatti e minacce. I cittadini, nonchè i giudici che stanno indagando, attendono di arrivare a conoscere finalmente la verità su una delle pagine più oscure della storia italiana recente, quella della presunta trattativa tra Stato e Mafia che, tra rivelazioni-bomba, smentite più o meno sdegnate, e dibattiti (nonchè interviste e testimonianze quantomeno tardive da parte di personaggi di potere dell’epoca) è uno degli argomenti di cronaca che attualmente appassionano di più.