Politica

Il Premier Silvio Berlusconi torna in tribunale

È tornato nuovamente in tribunale a Milano questa mattina Silvio Berlusconi. Come già annunciato il premier ha deciso di presenziare all’udienza preliminare per il processo Mediatrade, nel quale è imputato per irregolarità nella compravendita di diritti televisivi. Il processo riprende dopo la sospensione nel giugno scorso per via del legittimo impedimento, legge bocciata successivamente dalla […]

È tornato nuovamente in tribunale a Milano questa mattina Silvio Berlusconi. Come già annunciato il premier ha deciso di presenziare all’udienza preliminare per il processo Mediatrade, nel quale è imputato per irregolarità nella compravendita di diritti televisivi. Il processo riprende dopo la sospensione nel giugno scorso per via del legittimo impedimento, legge bocciata successivamente dalla Corte Costituzionale. I capi d’imputazione per Berlusconi sono frode fiscale e appropriazione indebita. Il premier, secondo l’accusa, avrebbe favorito la sottrazione di denaro a Fininvest e poi a Mediaset per nasconderlo agli azionisti e al fisco.

Il Presidente del Consiglio ha deciso di comparire davanti al Gup Maria Vicidomini, insieme con i suoi legali, Niccolò Ghedini e Pietro Longo. Oggi dovrebbero parlare davanti al giudice i testimoni della difesa: l’imprenditore Frank Agrama, secondo l’accusa sarebbe il socio occulto di Berlusconi, Gabriella Ballabio e il banchiere Paolo Del Bue.

Anche questa mattina ad aspettare il premier alcuni sostenitori, poche decine rispetto ai circa 200 dell’11 aprile scorso, quando c’era addirittura uno stand, rimosso dopo le proteste dei vertici giudiziari.

Prima di entrare nel Tribunale di Milano Berlusconi ha risposto alle domande dei cronisti circa la notizia del giorno, l’uccisione in Pakistan dello Sceicco del Terrore, Osama Bin Laden. Per il premier si tratta di una vittoria sul male, anche se ora i rischi aumentano per il rischio di reazioni da parte del terrorismo mondiale. La strada da seguire, prosegue il Capo del Governo, è quella della collaborazione tra le democrazie occidentali. Infine, conclude che, nonostante si tratti sempre dell’uccisione di un uomo, è una notizia che si aspettava con ansia da 10 anni.

 

Giuseppe Procida

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