Politica

Raid italiani in Libia: sale la tensione tra Pdl e Lega

Continua a rimanere molto teso il rapporto, in questi ultimi giorni, tra i due partiti di governo pdl e lega nord, dopo la decisione, presa da Berlusconi (secondo gli alleati un po’ troppo repentinamente) di affiancare gli alleati nei bombardamenti sul territorio libico, allo scopo di fiaccare ed indebolire Gheddafi e spianare la strada ai […]

Continua a rimanere molto teso il rapporto, in questi ultimi giorni, tra i due partiti di governo pdl e lega nord, dopo la decisione, presa da Berlusconi (secondo gli alleati un po’ troppo repentinamente) di affiancare gli alleati nei bombardamenti sul territorio libico, allo scopo di fiaccare ed indebolire Gheddafi e spianare la strada ai “ribelli” antigovernativi. E’ soprattutto il leader del Carroccio Umberto Bossi ad esprimersi in modo più polemico nei confronti del premier, rivendicando anche la propria coerenza. Infatti, “l’Umberto” lumbard fin dall’inizio aveva manifestato la sua disapprovazione nei confronti dell’azione militare contro la nazione nordafricana guodata dal “Colonnello”, che non molto tempo fa , come si ricorda, era venuto a Roma in visita, ed era stato accolto in pompa magna e con tutti gli onori dai vertici dello Stato italiano.

La decisione di partecipare ai raid con nostri aerei era scattata, effettivamente un po’ all’improvviso, dopo il vertice di ieri tra Berlusconi ed il Presidente francese Sarkozy, vertice in cui era emersa una non sorprendente ma certo un po’ inedita “affettuosità” tra i due leader.

Di segno contrario a quello dei leghisti, invece, i commenti di Napolitano , che definisce la missione “coerente con gli impegni presi” in sede internazionale. Anche il centrosinistra italiano sembra orientato ad appoggiare la missione, manifestando per l’occasione una certa sintonia con il Presidente democratico degli Stati Uniti, Barack Obama.  Di certo, dietro le posizioni ufficiali dei vari leader politici, ci sono svariati interessi , alleanze e considerazioni che si contrappongono. Fa pensare, comunque, questo raffreddamento dei rapporti tra i due alleati di governo, che avevano finora superato indenni, perlomeno in apparenza, delle divergenze anche più importanti di questa.

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