Berlusconi torna in tribunale dopo 8 anni
Berlusconi in tribunale e il Pdl chiede ai sostenitori del premier di far sentire l’affetto e il sostegno che nutrono nei loro confronti. E fuori da Palazzo di Giustizia, scontri tra militanti del Pdl e contestatori del premier. Dopo ben otto anni il premier Silvio Berlusconi si è dovuto recare nuovamente in aula, questa mattina, per […]
Berlusconi in tribunale e il Pdl chiede ai sostenitori del premier di far sentire l’affetto e il sostegno che nutrono nei loro confronti. E fuori da Palazzo di Giustizia, scontri tra militanti del Pdl e contestatori del premier.
Dopo ben otto anni il premier Silvio Berlusconi si è dovuto recare nuovamente in aula, questa mattina, per il processo Mediatrade. Nel processo Berlusconi è indagato insieme ad altre 11 persone, tra cui anche il figlio Pier Silvio Berlusconi, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e il produttore americano Frank Farouk Agrama, per frode fiscale fino al 2009 e per appropriazione indebita fino al 2006 per via di presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi.
In aula era presente anche Marco Bava, titolare di una sola azione Mediaset per un valore di 8 euro, per chiedere di costituirsi parte civile nel procedimento in cui Silvio Berlusconi è accusato di appropriazione indebita e frode fiscale. Al termine dell’udienza preliminare Mediatrade, quattro difensori di Silvio Berlusconi, gli avvocati Giorgio Perroni, Filippo Dinacci, Piero Longo e Niccolo’ Ghedini, hanno incontrato il giudice Giulia Turri, Ghedini ha preannunciato che domani depositerà la lista dei testimoni del processo del 6 aprile.
Il ritorno di questa mattina, del presidente Silvio Berlusconi in aula, era stato annunciato da giorni. Proprio per questo motivo il Pdl aveva invitato tutti i sostenitori di Berlusconi a manifestare il proprio “affetto” al premier, non lasciandolo solo. Ma in tutto ne sono arrivati giusto un centinaio. L’udienza, una udienza tecnica, è stata rinviata al prossimo 4 aprile, due giorni prima dell’inizio di un altro processo, quello per il caso Ruby.
Mario Mantovani, coordinatore regionale lombardo del partito, ha inviato 600 sms: ”Ho spedito circa 600 sms a militanti del Pdl lombardo, simpatizzanti, rappresentanti di lista. Il messaggio era questo: domani il presidente Berlusconi è a Milano. Mostriamogli, come sempre, il nostro affetto. I magistrati spesso esagerano con la persecuzione politica, ce l’hanno palesemente con il nostro grandissimo presidente del Consiglio”, sostiene Mantovani in un’intervista al Corriere della Sera. Secondo Mantovano, Berlusconi sarebbe ottimista e sereno.
Prima di andare in tribunale il premier era già intervenuto telefonicamente a Canale 5 per dire che il dibattimento di oggi “rientra come quelli precedenti in un tentativo che viene fatto per cercare di eliminare il maggiore ostacolo che la sinistra ha nella conquista del potere. Sono accuse infondate e ridicole”.
Fuori da Palazzo di Giustizia intanto, si erano registrati momenti di tensione: alcuni sostenitori del premier sono entrati in conflitto con altri, contestatori del Pdl e del premier. Uno di questi si è posto di fronte ai sostenitori del Pdl e prima ha dato loro dei “ladri”, poi ha mimato il gesto delle manette ai polsi. A quel punto, uno dei sostenitori del premier gli si è avvicinato spintonandolo, a calmare le acque ci ha pensato la Digos che ha portato via il contestatore.
Uno striscione dei sostenitori dell’Italia dei Valori recitava: “Bentornato. Dentro ti stanno aspettando”.
Sara Moretti