Politica

Libia, l’attacco è imminente

ormai questione di ore l’attacco della Nato alla Libia ( secondo altre fonti sarebbe già iniziato) . Gheddafi ha infatti violato la no fly zone attaccando Bengasi e Misurata. Convocata a Parigi un vertice per stabilire le modalità dell’attacco, che sarà guidato da Francia e Gran Bretagna, insieme con Norvegia e Canada, a cui poi […]

ormai questione di ore l’attacco della Nato alla Libia ( secondo altre fonti sarebbe già iniziato) . Gheddafi ha infatti violato la no fly zone attaccando Bengasi e Misurata. Convocata a Parigi un vertice per stabilire le modalità dell’attacco, che sarà guidato da Francia e Gran Bretagna, insieme con Norvegia e Canada, a cui poi si aggiungerebbero Usa e altri paesi arabi. Già individuati gli obiettivi da colpire nella prima ondata di attacchi per neutralizzare le difese (contraerea, piste di decollo, aerei, centri di controllo, installazioni radar). Attacchi che potrebbero partire già alla conclusione del summit.

Presenti al vertice i rappresentanti di Francia, Gran Bretagna, Usa, Germania, Italia, Canada, Spagna, Norvegia, Qatar, Giordania, Emirati Arabi, Portogallo, Polonia, Marocco, Olanda, Belgio, Danimarca e Grecia.

L’Italia, ha detto il Ministro Frattini, darà la sua piena disponibilità all’azione, fornendo basi militari, uomini e mezzi. “Il nostro Paese è impegnato, insieme agli altri del G8 e delle Nazioni Unite, per affermare principi ed esigenze di rispetto di valori fondamentali come i diritti umani e le aspirazioni di libertà e giustizia sociale” ha affermato il Capo dello Stato Napolitano, specificando che l’Italia farà tutto quanto è necessario.

Intanto Gheddafi si mostra più agguerrito che mai e nelle lettere inviate a Obama, Sarkozy, Cameron, Ban Ki-moon, ha voluto chiarire che ogni azione militare contro la Libia sarebbe un’ingiustizia, una chiara aggressione. “ Ve ne pentirete” scrive il Colonnello, “ la Libia non è vostra”. Nella lettera ad Obama il leader libico scrive “ i libici sono pronti a morire per me”. Il destinatario è “ il nostro figlio, sua eccellenza Barak Hussein Obama”.

Giuseppe Procida

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