Fli in frantumi, Fini accusa Berlusconi e il suo impero economico
Continua la guerra aperta tra il presidente della Camera Gianfranco Fini e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ora, però, il vento sembra decisamente cambiato e in favore del premier. Due mesi fa, Berlusconi ha incassato la fiducia del parlamento. Una fiducia sì risicata, ma comunque importantissima a tenere in piedi il governo. Il premier, […]
Continua la guerra aperta tra il presidente della Camera Gianfranco Fini e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ora, però, il vento sembra decisamente cambiato e in favore del premier. Due mesi fa, Berlusconi ha incassato la fiducia del parlamento. Una fiducia sì risicata, ma comunque importantissima a tenere in piedi il governo. Il premier, consapevole di non potere governare con una manciata in di voti in più, ha continuato la sua “campagna acquisti” per tutto il 2011. E i risultati gli stanno dando ampiamente ragione.
Il partito che più si sta indebolendo è certamente quello di Gianfranco Fini, Futuro e Libertà per l’Italia. Già spaccato al suo interno per la questione delle nomine, Fli si sta riducendo all’osso a causa delle avances di Silvio Berlusconi. Gianfranco Fini, però, non accantona l’idea del terzo polo con l’Udc di Casini e passa al contrattacco.
Il presidente della Camera spiega il passaggio (o meglio il ritorno) di tanti suoi uomini alla maggioranza con “le lusinghe del potere mediatico e finanziario, rispetto alle quali alcuni non resistono”. Fini ha spiegato anche che, al di là dell’avversione all’attuale maggioranza, non ci sono margini di trattativa, né tanto meno di accordi elettorali con il Pd: “Ci riconosciamo e intendiamo agire nell’ambito dei valori e della cultura politica del centrodestra, senza alcuna ambiguità, nè tanto meno senza derive estremiste o sinistrorse”.