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Caso Ruby, Di Pietro: mandiamo a casa Berlusconi, come accade coi tiranni

Silvio Berlusconi sarà giudicato con rito immediato per i reati di concussione e prostituzione minorile. Lo ha deciso oggi il gip di Milano Cristina Di Censo. Il processo al presidente del consiglio inizierà il prossimo 6 aprile. Berlusconi, comunque, alle dimissioni non pensa. Il premier valuterà assieme ai suoi avvocati e ai fedelissimi le strategie […]

di pietro

Silvio Berlusconi sarà giudicato con rito immediato per i reati di concussione e prostituzione minorile. Lo ha deciso oggi il gip di Milano Cristina Di Censo. Il processo al presidente del consiglio inizierà il prossimo 6 aprile.

Berlusconi, comunque, alle dimissioni non pensa. Il premier valuterà assieme ai suoi avvocati e ai fedelissimi le strategie migliori per uscire dal pantano giudiziario in cui è precipitato col caso Ruby. Se la maggioranza e i ministri parlano di magistratura politicizzata, che vuole sovvertire l’ordine democratico, per le opposizioni non resta altro da fare che andare a votare.

E’ di questo avviso anche Antonio Di Pietro, il quale ha paragonato Berlusconi a un tiranno. Secondo il leader dell’Italia dei Valori, visto che il premier non si dimetterà, dovranno essere i cittadini a dirgli di no, anche tramite il referendum del 29 maggio prossimo.

“Se Berlusconi non si dimette, neanche ora che è stato rinviato a giudizio immediato per concussione ed ha come parte lesa lo stesso Governo di cui è a capo, allora il popolo italiano lo deve mandare a casa, come stanno facendo altri popoli che vedono la tirannia alle porte. Lo strumento del referendum c’è, la data anche: il 29 maggio, insieme alle amministrative per non sommare altre spese al conto dello stato, e – ha detto ancora l’ex magistrato – per garantire la massima partecipazione possibile”.

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