Napolitano boccia il federalismo fiscale, per ora
E’ durato poco l’entusiasmo, tra i leghisti, per l’approvazione, da parte del governo, del decreto sul federalismo fiscale. Oggi, a metà giornata, è infatti giunta la doccia fredda del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato ha definito il testo irricevibile: “Non sussistono – ha scritto in una nota Giorgio Napolitano – le […]
E’ durato poco l’entusiasmo, tra i leghisti, per l’approvazione, da parte del governo, del decreto sul federalismo fiscale. Oggi, a metà giornata, è infatti giunta la doccia fredda del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato ha definito il testo irricevibile: “Non sussistono – ha scritto in una nota Giorgio Napolitano – le condizioni per procedere alla richiesta emanazione, non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l’esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dall’art. 2 della legge n. 42 del 2009 che sanciscono l’obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari”.
Proprio poche ore fa, Berlusconi si era augurato e aveva espresso l’idea per cui il capo dello Stato avrebbe firmato tutto. Non è stato evidentemente così. Calderoli, però, mantiene la calma ed è certo che ci penseranno le Camere ad approvare il testo.
I mattinata, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti aveva esaltato il federalismo fiscale, considerato quasi una rivoluzione per il nostro Paese: “Ci accusano di non aver fatto nessuna riforma strutturale. Questa é la più grande riforma strutturale mai avviata in questo Paese. E’ la più grande avventura politica iniziata in questo Paese, che vada a buon fine dipende dai cittadini, noi abbiamo tracciato la strada”
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