8 giorni senza Kata: dall’appello dei genitori al movente del possibile sequestro. Si cercano tracce nell’ex hotel
Sono passati 8 giorni dal rapimento della piccola Kata: ecco cosa è emerso, le ultime notizie da Firenze
Otto giorni fa, la piccola Kataleya Mia Alvarez Chicllo, conosciuta come Kata, è scomparsa dall’ex Hotel Astor, situato tra San Jacopino e Novoli, a Firenze. Ieri, il 17 giugno, le autorità hanno sgomberato l’edificio occupato in cui Kata viveva con la sua famiglia, e ora è sotto sequestro. Più di cento persone sono state trasferite in strutture di accoglienza, ma la piccola Kata è ancora irreperibile. E quello che preoccupa è il fatto che nell’ex hotel, si cerchino tracce. Sarebbero a lavoro, i tecnici, anche con il luminol, il che significa che si starebbero cercando tracce di sangue. Non una buona notizia.
L’intero edificio è stato attentamente ispezionato in tutte le sue parti, e questa mattina, il 18 giugno, le forze speciali dell’Arma, in particolare la squadra Silent team del Gis (Gruppo d’intervento speciale), approfondiranno i controlli utilizzando strumentazioni ad altissima tecnologia. La sensazione dunque, anche se si batte ogni genere di pista, è che da quell’ex hotel, Kata non sia mai uscita. Qualcuno la stava nascondendo e perchè? Una delle piste è quella che porta al sequestro per una vendetta.
Il possibile movente
Il rapimento di Kata, avvenuto nell’hotel Astor a Firenze, potrebbe essere strettamente collegato a un caso di tentato omicidio che si è verificato nello stesso luogo. Gli inquirenti sono convinti che Mia Kataleya Chicllo Alvarez sia stata portata via come atto di vendetta. Due settimane prima della scomparsa della bambina, un uomo ecuadoregno di nome Medina Pelaez è stato spinto giù da una finestra del terzo piano dell’hotel. Nonostante una caduta di otto metri, l’uomo è miracolosamente sopravvissuto. Gli investigatori ritengono che ci sia una faida in corso tra due gruppi di sudamericani che gestivano il racket delle occupazioni nell’edificio e altre attività illecite. Purtroppo, Kata potrebbe essere stata coinvolta e ha subito le conseguenze di questa situazione.
8 giorni senza Kata: ritrovato un cellulare in un cassonetto
Durante lo svuotamento dei cassonetti situati all’esterno dell’ex Hotel Astor a Firenze, luogo in cui la piccola Kata è scomparsa il 10 giugno scorso, è stato rinvenuto un telefono cellulare. Il dispositivo è stato individuato questa mattina ed è stato acquisito dagli investigatori che stanno conducendo un nuovo sopralluogo nell’edificio precedentemente occupato. Le indagini proseguono a ritmo serrato, non è esclusa nessuna pista. In particolare gli inquirenti stanno cercando di fare luce sul racket delle stanze nel quale era coinvolta la struttura occupata abusivamente.
Manifestazioni per la piccola Kata anche oggi
Davanti all’edificio sgomberato ieri, dove Kata viveva con la sua famiglia, si sta svolgendo un corteo che conta circa trenta partecipanti. Sono presenti striscioni, cartelloni colorati, palloncini e i partecipanti intonano cori che invocano il ritorno della bambina peruviana scomparsa.
L’appello dei genitori di Kata
“Chi sa qualcosa parli. Anche il più piccolo indizio potrebbe essere utile alle indagini e nulla sarà trascurato. La priorità assoluta in questo momento è riportare a casa Kata” queste le parole dei genitori di Kata oggi con l’ennesimo appello.