Alessandro Zaniboni scomparso a luglio 2021: è suo il cadavere ritrovato in Ogliastra
Si aspetteranno gli esami autoptici ma non sembrano esserci dubbi: è di Alessandro Zaniboni il cadavere ritrovato in Sardegna
Non ci sono dubbi, è di Alessandro Zaniboni il cadavere che è stato ritrovato ieri, 5 dicembre 2022 nel Supramonte di Baunei, in Sardegna. Si aspetteranno gli esami scientifici per le conferme definitive ma ci sarebbero delle prove per dimostrare che il corpo, è quello dell’ingegnere che era scomparso il 23 luglio del 2021. Dell’uomo, che lavorava per la Saipem, e originario di Grado, in provincia di Gorizia, si erano perse appunto le tracce dal mese di luglio del 2021. Ieri, sono stati ritrovati nello zaino che era accanto al corpo, i documenti che dimostrerebbero la sua identità. Sono stati alcuni cacciatori a ritrovare il cadavere nella zona dell’Ogliastra.
Poi, gli agenti del commissariato di Tortolì hanno rinvenuto nello zaino il portafogli con il documenti dell’uomo. Per fugare ogni dubbio e per accertare la natura del decesso tuttavia, la Procura di Lanusei ha disposto una perizia cadaverica. La salma potrà essere restituita ai familiari solo dopo gli accertamenti.
La storia di Alessandro Zaniboni scomparso nel nulla a luglio 2021
L’ingegnere friulano si era trasferito da poco in Sardegna per lavoro quando è scomparso. Le ricerche dell’ingegnere erano proseguite per settimane con un imponente dispiegamento di forze: dal Soccorso Alpino ai Vigili del fuoco, passando per Guardia di finanza, Corpo Forestale, Polizia e carabinieri, ma dell’uomo non c’era traccia. L’ipotesi più probabile è che il 55enne sia caduto durante un’escursione.
Le parole del fratello di Alessandro
“L’ipotesi più probabile è che sia stato un incidente, una caduta – spiega il fratello -. Avevano ritrovato il suo telefono ormai un anno fa. Il corpo era a un centinaio di metri. Alessandro stava percorrendo questa gola, non era sul sentiero che aveva fatto all’andata, sicuramente si era perso. Ha provato a risalire la gola arrampicandosi sulla parete ma è caduto”. Nonostante il telefono fosse proprio a pochi metri dal cadavere di Alessandro, non c’era stato modo di avvistarlo. A un anno e mezzo dalla scomparsa, per la famiglia, anche se in modo tragico, finisce questo incubo.