Tutto il mondo del calcio in lutto per Eriksson ma lui aveva chiesto di sorridere
L'ultimo saluto a Sven Goran Eriksson: così lo saluta l'Italia del mondo del calcio nel giorno del lutto
“Non dispiacetevi, sorridete” erano state queste le ultime parole di Sven-Goran Eriksson nell’ultimo messaggio fatto arrivare prima di spegnersi. Sapeva che mancava poco, sapeva che aveva avuto i suoi ultimi giorni da vivere e ha voluto lasciare parole di speranza a chi è rimasto. Ma il dolore, per tutte le persone che lo hanno conosciuto, resta comunque troppo grande. Un lutto che fa male per chi ha avuto Eriksson come collega, per chi lo ha avuto come allenatore, per i tifosi e per tutte le persone che lo hanno amato.
L’ultimo addio a Sven Goran Eriksson: lutto nel mondo del calcio
“Piangiamo la scomparsa di Sven-Göran Eriksson: il suo coraggio nell’affrontare la malattia che lo ha colpito è stato esempio e insegnamento per chiunque lo abbia ascoltato – si legge in un comunicato diffuso dal presidente della Lazio Lotito -. Nel corso delle interviste che ha rilasciato negli ultimi mesi ha saputo infondere amore per la vita e per il calcio“. “Non è stato solo l’allenatore più vincente nella storia della Società Sportiva Lazio, ma soprattutto un uomo integerrimo e una persona squisita e signorile, doti che sapeva mescolare al classico aplomb nordico“.
Prosegue il messaggio di cordoglio: “Lo ricordo allo stadio Olimpico di Roma, emozionato come un bambino, in occasione del suo ritorno nella Capitale, parlammo a lungo: mi colpì la sua serenità, ci abbracciammo forte. Lo vidi incamminarsi verso il bordocampo, a passo lento effettuò il giro dello stadio”. “Tutto il nostro popolo laziale, al suo passaggio, gli urlò frasi di ringraziamento e di affetto, un’emozione quasi palpabile, le lacrime a solcare i volti, lui seppe rispondere agli incitamenti con la forza del suo sorriso“.
“Mi verrebbe voglia di abbracciarlo ancora, per sussurrargli ad un orecchio che la Lazio non lo dimenticherà mai – conclude -. Rivolgo commosso le condoglianze alla sua famiglia, il calcio ed il mondo hanno perso un grande uomo“.
Molto toccante anche il comunicato reso noto dalla Sampdoria: “La prima parola che ci viene in mente quando pensiamo a lui è dignità. Dignità sportiva, per la classe e il rispetto evidenziati in ogni occasione in oltre quarant’anni di carriera da allenatore. Dignità umana, per aver affrontato con coraggio e compostezza un avversario bastardo come il cancro che l’ha portato via a 76 anni. Sven-Göran Eriksson non c’è più. Si è spento in Svezia, avvolto nell’affetto della sua famiglia e di chi gli ha voluto bene. Noi sampdoriani gliene abbiamo voluto tanto e lo scorso 5 maggio, a Marassi, abbiamo saputo dimostrarglielo come noi sappiamo. Un’occasione speciale, quella, per ribadire che possono passare il tempo e le stagioni ma chi per la Sampdoria ha messo il cuore non passerà mai”.
Se n’è andato a 76 anni Sven Goran Eriksson dopo aver lottato con tutte le sue forze contro un terribile cancro.