La prossima avversaria di Imane Khelife si dice pronta a batterla e indifferente alle polemiche, ma il suo instagram racconta altro
Anna Luca Hamori è pronta a boxare contro Imane Khelif e dice di non essere interessata alle polemiche social. Eppure la sua pagina instagram racconta una storia ben diversa
Continua il percorso di Imane Khelif alle Olimpiadi. Nelle prossime ore, la pugile algerina, affronterà Anna Luca Hamori nei quarti del torneo olimpico di boxe femminile, categoria pesi welter. Per Imane Khelif sicuramente non sarà semplice tornare sul ring dopo tutto quello che è successo con Angela Carini, nonostante il grande supporto ricevuto da altri sportivi e dal CIO, oltre al sostegno che anche il suo paese le ha mostrato. La pugile ungherese si è detta pronta ad affrontare l’algerina: “Non ho paura. Non mi interessano le storie della stampa e dei social media“. Questo è quello che teoricamente ha detto alla stampa Anna Luca Hamori, eppure a giudicare da quello che condivide sui suoi social, l’umore sembrerebbe ben diverso. Forse è pronta a boxare ma di certo non è indifferente alla valanga di odio che viene gettata su Imane.
Vi basterà fare un giro sui social di Anna Luca Hamori e su quelli del suo fidanzato ( come vi mostriamo anche nell’immagine di apertura, per capire che proprio questa indifferenza alla storia di Imane non c’è). Che poi abbia intenzione di battersi, è un altro discorso.
Anche l’Ungheria contro la presenza di Imane Khelif alle Olimpiadi
E in effetti anche in Ungheria l’aria che si respira non è molto diversa dal clima di odio che si è generato in Italia. Basterebbe leggere la lettera di protesta al Cio da parte della Federboxe dell’Ungheria, che ha paventato l’ipotesi di contestare legalmente la presenza di Khelif.
L’Associazione pugilistica ungherese ha infatti reso noto di aver scritto sia al Comitato olimpico internazionale sia a quello ungherese: “Sono molto dispiaciuto che ci sia uno scandalo e che dobbiamo parlare di un argomento che non è compatibile con lo sport – le parole di Lajos Berkó, membro del consiglio esecutivo –. Questo è inaccettabile e scandaloso. L’associazione vuole esprimere la sua indignazione e chiedere al Cio di riconsiderare la sua decisione, che ha consentito di entrare nel sistema di gare del Cio a un atleta che era stato precedentemente bandito dai campionati mondiali (dell’International Boxing Association, ndr)”. Dunque per Imane Khelif ancora clima ostile alle olimpiadi di Parigi.