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Italia blindata verso la finale: è allarme covid per la nazionale

Massima attenzione per l'Italia dopo la notizia di tre positivi al covid 19 tra i giornalisti Rai

Non si può sbagliare nulla a poche ore dalla finalissima, neppure rischiare di entrare in contatto con delle persone positive al covid 19. Per questo l’Italia si blinda anche perchè a Londra, tutto potrebbe succedere. Se è vero che i calciatori della nostra nazionale e Roberto Mancini sono vaccinati, è anche vero che altre persone che in qualche modo orbitano intorno agli azzurri, potrebbero prendere il covid. Non ci sono infatti buone notizie oggi: secondo gli ultimi dati infatti, sono tre i contagiati al covid nella comitiva dei giornalisti italiani al seguito della Nazionale di calcio. Tra loro – si apprende – c’è anche Alberto Rimedio, telecronista Rai delle partite degli azzurri che dovrà essere sostituito per la finale di domenica. Sui social, si è fatto il nome di Bruno Pizzul ma la Rai ha già fatto sapere chi prenderà il posto di Rimedio. Dovrebbe essere una voce storica della Rai, Stefano Bizzotto. La Federcalcio ha comunque messo in atto una procedura di sanificazione del Centro tecnico di Coverciano, pur essendo squadra, staff e dirigenti in una bolla. I tre membri dello staff Rai, pare in ogni caso, non fossero entrati in contatto diretto con i calciatori.

Verso la finale Italia-Inghilterra: è allarme covid per la nazionale

Io mi auguro che la cosa possa rientrare, nel caso si prenderanno le opportune precauzioni, attendiamo l’esito dei tamponi molecolari”, spiega Auro Bulbarelli, direttore di Rai Sport.

Chi ha seguito gli ultimi aggiornamenti sa anche che la sala stampa oggi era deserta. Si blinda in ogni modo possibile la nazionale. Cancellata la conferenza stampa in presenza e fissata solo da remoto, come quelle pre partita della Uefa. Sanificazione immediata del media center e degli uffici frequentati dalla persona risultata positiva.

Dallo staff della nazionale fanno sapere che i calciatori, dopo quello che successe con il primo focolaio in nazionale, non hanno nessun contatto con i giornalisti o tutte le persone che non fanno parte del gruppo tecnico. Nessun rischio quindi, si spera, per i nostri azzurri.

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