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Il calciomercato è finito, nessun colpo sul finale

Finisce il 31 agosto la sessione estiva del calciomercato ma di botti sul finale non ce ne sono stati. Questo è quello che succede in Italia al tempo della crisi!

E’ il calciomercato al tempo della crisi quello a cui abbiamo assistito in questi caldi mesi estivi. Abbiamo aspettato fino alla fine illudendoci che i grandi colpi ci sarebbero stati. E invece nulla: in Italia non è arrivato un calciatore che meriti le prime pagine dei giornali mentre ne sono partiti diversi che hanno già conquistato il cuore dei nuovi tifosi. La Serie A perde grandi campioni come Alessandro Del Piero o Alessandro Nesta, per non parlare di Maicon, Julio Cesare e Ibrahimovic. Come li rimpiazza? In nessun modo: le società guardano immobili partire i grandi giocatori, quelli che hanno scritto le storie delle squadre in cui hanno giocato, e non fanno nulla per ridare un barlume di speranza ai tifosi. Finisce il calciomercato con un 31 agosto che più “moscio” di così non c’è mai stato. Gli ultimi colpi da segnalare sono il ritorno al Genoa di Borriello e quello di Toni alla Fiorentina, e probabilmente con questi due affari riassumiamo quello che è stato il livello del calciomercato estivo, con rispetto parlando per i due giocatori.

E’ il calciomercato che fa volare via dagli sceicchi i grandi giocatori, il calciomercato che ci mette di fronte alla cruda realtà. L’Italia in Europa conta sempre di meno, i giocatori italiani giovani non hanno nessuna possibilità di sfondare altrimenti qualche grande club avrebbe anche potuto pensare di puntare su Immobile invece di farlo partire per il Genoa. Alla fine la squadra di Preziosi è una delle migliori, tra le piccole, sul fronte acquisti. Sicuramente migliore di un Milan che perde pezzi e in questa stagione potrà al massimo trovare un piazzamento un Europa, ma non di certo in Champions. Probabilmente peggio dei rossoneri solo la Lazio che però già lo scorso anno contava su una discreta squadra che non ha cambiato di molto.

Insomma è il calciomercato dei saldi quello del paghi tre prendi due; un mortorio potremmo definirlo. E del resto c’è poco da aspettarsi quando le società non sono pronte a investire e il loro unico obiettivo è quello di rientrare nei bilanci previsti. Se da un lato è vero che in tempi come questi pensare ai tanti soldi buttati per un calciatore fa male, è anche vero che questo sport resta per noi una delle poche distrazioni, qualcosa che non ci fa pensare al resto. Bhè quest’anno qualche tifoso cambierà hobby dopo aver visto squadre in frantumi cercare di lottare per non retrocedere.



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