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Giro d’Italia, è morto Wouter Weylandt (video)

Tragedia al Giro d’Italia di ciclismo. Ieri, durante la terza tappa, il giovane ciclista belga Wouter Weylandt, cade durante la corsa, mentre corre in discesa, a pochi chilometri dall’arrivo, solo 20. Immediatamente soccorso dal medico di gara, il dottor Tredici,  che era dietro al gruppo del ciclista, ha subito un massaggio cardiaco per circa 40 […]

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Tragedia al Giro d’Italia di ciclismo. Ieri, durante la terza tappa, il giovane ciclista belga Wouter Weylandt, cade durante la corsa, mentre corre in discesa, a pochi chilometri dall’arrivo, solo 20. Immediatamente soccorso dal medico di gara, il dottor Tredici,  che era dietro al gruppo del ciclista, ha subito un massaggio cardiaco per circa 40 minuti, mentre sopraggiungeva l’ambulanza ed anche un elicottero. Il dottor Tredici, in un’intervista, ha però confermato che quando è giunto accanto al ciclista,  solo dopo pochi minuti, ha subito compreso che il giovane era grave e che per lui non c’era nulla da fare.

Nella caduta, Weylandt ha battuto la testa sia contro l’asfalto che contro il costone che sta accanto alla strada, procurandosi gravissime ferite, che non davano speranza alcuna.

Gli altri ciclisti, non sapendo cosa stava accadendo alle loro spalle, hanno continuato la gara, arrivando fino al traguardo, ma poca importanza ha avuto la vittoria dello spagnolo Angel Vizioso, mentre la maglia rosa veniva consegnata al britannico David Millar. Questo il video dei tragici minuti che vi abbiamo descritto:

La premiazione, come ogni festeggiamento, sono stati soppressi e il gruppo belga è tornato mesto in albergo. Comprensibile la loro voglia di stare un attimo da soli, di riflettere, di piangere il proprio compagno di squadra, da tutti dipinto come un bravo ragazzo, sempre allegro e pronto allo scherzo.

Il giovane ciclista lascia la moglie, un figlio non ancora nato, che non conoscerà mai il suo papà, per un tragico destino, che li ha visti separati durante una gara, per sempre.

Eppure erano partiti da Reggio Emilia con destinazione Rapallo, in piena allegria, una gara come tante, dove l’importante è impegnarsi per arrivare alla fine, con buoni risultati. Nessuno poteva immaginare che alla fine, una bicicletta non sarebbe arrivata al traguardo, per colpa di un tragico destino.

Teresa Corrado

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