Il caffè Guglielmo protetto dalle sue sentinelle: uniti contro la ‘ndrangheta
La 'Ndrangheta sarà sconfitta dalle sentinelle del Caffè Guglielmo?
Ho deciso di scrivere questo articolo in prima persona, dimenticando forse lo stile giornalistico che il caso meriterebbe perchè oggi si parla di qualcosa che mi tocca da vicino. Lo faccio perchè è bello leggere quello che gli altri oggi hanno scritto ma è difficile che un giornalista romano o milanese possa capire quello che si prova quando per l’ennesima volta qualcuno cerca di distruggere qualcosa di speciale. Sulle pagine di tutti i giornali oggi si è parlato del Caffè Guglielmo e degli operai che vogliono difendere questa azienda a tutti i costi. Badate bene, non si tratta di una delle tante realtà italiane sull’orlo del fallimento per la crisi. Non è così. Il caffè Guglielmo è il più venduto in Calabria ed è sinonimo di qualità ma c’è qualcuno che questa qualità vuole cancellarla perchè chi è al vertice della società non vuole piegarsi ai suoi voleri.
Come potrete intuire bene stiamo parlando della ‘ndrangheta e di chi chiede soldi, pizzo, mazzette chiamatelo come meglio credete. Ho scelto di scrivere in prima persona perchè io da Copanello ci sono passata e continuerò a passarci ogni volta che torno a casa. Continuerò ad aprire il finestrino quando con la macchina mi troverò nei pressi dell’azienda e cercherò di respirare quell’aria che mi fa dire “sono in Calabria”. Ogni volta infatti spero di sentire l’odore del caffè, il caffè speciale che poi mi porto in una città lontana, e pensare che io neppure lo bevo. Guai però a pensare che si possa bere un caffè diverso dal Guglielmo a prescindere che sia più buono o non lo sia.
Ho deciso di scrivere in prima persona perchè sarei stata ipocrita a non parlare in questo modo di una realtà che ho vissuto per tanti anni e che ancora vivo nonostante sia lontana. Una realtà in cui i tg locali sono troppo impegnati a mostrare i video delle sagre e delle litigate tra i sindaci dei vari paesi ma non ci parlano di quello che ancora accade ogni giorno. Non ci parlano di camion bruciati, di minacce, di avvertimenti.
E non ci parlano neppure degli operai, quelli che passano la notte ad aspettare che possa succedere qualcosa e a pregare che non sia così. Sono le sentinelle del caffè Gugliemo, da qualche giorno così sono state ribattezzate. Sono persone comuni che non vanno davanti alle telecamere a urlare quello che sta succedendo ma che difendono con dignità il loro lavoro contro qualcosa di troppo forte. E intanto in televisione tutti si riempono la bocca con parole come lotta alla mafia, alla ‘ndrangheta ma nessuno parla di quello che succede nella realtà.
Ho scritto questo articolo in prima persona perchè io ne voglio parlare.