Economia

Taglio del Cuneo fiscale, come cambiano le buste paga? Le simulazioni

Il taglio del cuneo fiscale voluto dal Governo Meloni: come cambiano le buste paga. Ecco alcune simulazioni

cuneo fiscale

Il governo Meloni ha approvato un importante taglio del cuneo fiscale e contributivo che avrà un impatto positivo sulle buste paga dei lavoratori. Il decreto lavoro approvato il primo maggio ha portato un aumento di circa 100 euro in busta paga, ma questo aumento durerà solo fino a novembre. Tuttavia, il taglio del cuneo fiscale e contributivo tra luglio e dicembre aumenterà di altri quattro punti, senza incidere sulla tredicesima.

In particolare, lo sconto sui contributi previdenziali a carico dei lavoratori salirà rispetto a quanto già previsto nell’ultima manovra dagli attuali due punti a sei punti per i redditi lordi fino a 35mila euro, ovvero fino a 2.692 euro al mese. E dagli attuali tre a sette punti per i redditi fino a 25mila euro, ovvero chi ha una retribuzione che non superi i 1.923 euro al mese. Il taglio si aggiunge a quanto previsto nella manovra approvata lo scorso dicembre. Allora il governo Meloni ha rifinanziato il taglio del 2% introdotto da Draghi fino ai 35 mila euro e ha incrementato questa riduzione al 3% fino a 25 mila euro, per un costo complessivo di circa 5 miliardi. In totale, il taglio per quest’anno vale 8,5-9 miliardi.

Le simulazioni de La stampa

Le simulazioni effettuate da De Fusco Labour & Legal e rielaborate da La Stampa hanno analizzato le varie fasce di reddito e hanno mostrato che il taglio del cuneo fiscale di Meloni farà mettere in tasca ai lavoratori tra 25,67 e 65,70 euro in più, a seconda del reddito annuo. Ad esempio, chi guadagna 25mila euro all’anno lordi sconterà quasi 55 euro con Meloni e risparmierà 578 euro annui. Chi ha una retribuzione lorda di 17 mila 500 euro dà diritto a uno sconto di 38,41 euro e a 403,30 euro in più l’anno; per i 30 mila euro annui di guadagno il risparmio con il taglio ammonta a 57,56 euro e il totale a 542 euro.

Come cambia la busta paga per i dipendenti statali

Il Messaggero riporta che i lavoratori statali vedranno un aumento in busta paga grazie al taglio dei contributi. Secondo le simulazioni del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei commercialisti, gli aumenti riguarderanno 2,2 milioni di dipendenti e porteranno in tasca dai 48 ai 65 euro netti. In particolare, i lavoratori della prima e della seconda area dei ministeri, ovvero operatori ed assistenti, con una retribuzione media annua inferiore a 25 mila euro vedranno un aumento netto mensile di 54,80 euro. Con il taglio precedente, l’aumento sarebbe stato quasi di 96 euro. I dipendenti della seconda area, con un guadagno annuo di 29.258 euro, avranno un aumento di 61,60 euro in busta paga e un beneficio totale di 93 euro.

Nonostante non sia il taglio fiscale più importante degli ultimi anni, questo intervento rappresenta una boccata d’aria per molti lavoratori italiani che potranno godere di un aumento del proprio reddito. Tuttavia, il taglio durerà solo fino alla fine dell’anno e ci sarà da vedere se il governo Meloni deciderà di prolungare l’intervento anche nel 2024.

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